1 La Legge infatti, poiché possiede soltanto un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha mai il potere di condurre alla perfezione per mezzo di sacrifici – sempre uguali, che si continuano a offrire di anno in anno – coloro che si accostano a Dio. 2 Altrimenti, non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che gli offerenti, purificati una volta per tutte, non avrebbero più alcuna coscienza dei peccati? 3 Invece in quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati. 4 È impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati.
Ebrei 10,1-4

I “segni” devono essere “purificati” cedendo alla divina meraviglia del loro adempimento nella persona e nell’opera del Signore Gesù! Quello che nell’antica economia era il “Santuario” era “fatto da mani d’uomo” (ver.24), figura di quello vero. Quello “vero” è “il cielo stesso”!! Non più l’antico “sommo sacerdote” (ver.25) che entrava nel santuario ogni anno con sangue altrui, ma il Cristo, che “è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso”(ver,26)!! “Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato (significa “tutti”!), apparirà una seconda volta a coloro che lo aspettano per la loro salvezza”! (ver.28).
La Legge con i previsti suoi sacrifici “non ha mai il potere di condurre alla perfezione coloro che si accostano a Dio (ver.1). E’ impossibile infatti che il sangue di tori e di capri elimini i peccati (ver.4). Solo il Signore Gesù Cristo può donarci la salvezza!
Dio ti benedica. E tu chiedi la benedizione del Signore anche per noi.
Il primo versetto esprime una grande verità, che anche noi abbiamo fatto fatica ad assimilare: la legge, pilastro dell’antica religione e di altre religioni, “non ha mai il potere di condurre alla perfezione”, e cioè di giustificarci e salvarci. Questo, anche se abbiamo la buona intenzione di “accostarci a Dio”, andare verso di Lui, come cerchiamo di fare ogni giorno. La ripetitività dei riti denuncia la loro inefficacia: attenti, allora, anche noi alla ripetizione di gesti e preghiere privi di efficacia, mentre solo Gesù è il centro della nostra attenzione e del nostro affetto.