1 Se nel paese di cui il Signore, tuo Dio, sta per darti il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si sappia chi l’abbia ucciso, 2 i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l’ucciso e le città dei dintorni. 3 Allora gli anziani della città più vicina all’ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo. 4 Gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un corso d’acqua corrente, in un luogo dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca. 5 Si avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore, tuo Dio, li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. 6 Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini al cadavere, si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente. 7 Prendendo la parola diranno: “Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non l’hanno visto spargere. 8 Signore, libera dalla colpa il tuo popolo Israele, che tu hai redento, e non imputare al tuo popolo Israele sangue innocente!”. Quel sangue, per quanto li riguarda, resterà espiato. 9 Così tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore. 10 Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore, tuo Dio, te li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri, 11 se vedrai tra i prigionieri una donna bella d’aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da volerla prendere in moglie, 12 te la condurrai a casa. Ella si raderà il capo, si taglierà le unghie, 13 si leverà la veste che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; dopo, potrai unirti a lei e comportarti da marito verso di lei e sarà tua moglie. 14 Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la lascerai andare per suo conto, ma non potrai assolutamente venderla per denaro né trattarla come una schiava, perché tu l’hai disonorata.
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Una vicenda strana e un rito strano. Le note delle bibbie lo vedono più come un arcaico gesto magico che come un rito. Si coglie in ogni modo l’ansia che circonda questo ritrovamento di un morto, anzi di un ucciso: non si sa chi l’abbia ucciso, ma sembra che sia sconosciuta anche la sua stessa identità. Le parole pronunciate dagli anziani della città al ver.7 denunciano la preoccupazione provocata da questo fatto: l’imputazione al popolo di questo “sangue innocente”. Il termine usato dalla versione greca per questa “innocenza” ricorre in Luca durante il processo a Gesù, sulle labbra di Pilato che per tre volte dichiara di non trovare in Gesù “causa di colpa”, e ricompare in Ebrei 5,9 per dire che Gesù, reso perfetto per la sua obbedienza fino alla Croce, divenne “causa” di salvezza per noi. Dunque è importante che questo sangue innocente non diventi colpa, ma fonte di salvezza per la città dove l’innocente ucciso è stato trovato. In tal modo “tu toglierai da te il sangue innocente, perchè avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore”(ver.9). Ritengo strana e inquietante anche la vicenda di quella donna presa dal nemico e fatta moglie da chi l’ha conquistata e si sente legato a lei tanto da prenderla in moglie. La successione tra la vicenda dell’ucciso e quella della donna fatta sposa e non trattata come schiava, mi fa pensare a vicende nuziali che coinvolgono il mistero di Dio, il sangue dell’Innocente, l’umanità non più straniera e nemica, ma fatta sposa…
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Sembra di essere a un TG di oggi: si trova “un uomo ucciso, disteso nella campagna…” (v.1). Viene ricoperto da un panno, si isola la zona, interviene la polizia, si cominciano a fare ipotesi e a … si intervista qualcuno. Il rito descritto dal Deuteronomio rende bene l’idea della preziosità di ogni vita e della gravità del toglierla ingiustamente a qualcuno. Elementi fondamentali del rito sono l’acqua del ruscello e il sangue della giovenca; infine, la preghiera: “Signore, libera dalla colpa…, non imputare al tuo popolo sangue innocente!”(v.8). – Anche il brano sulla donna-prigioniera di guerra mi sembra che abbia elementi preziosi: da prigioniera e schiava può assurgere alla posizione di moglie apprezzata e amata; se l’amore finisse, deve essere libera di andare per la sua strada. E’ una normativa che sorprende, se si considera la dura condizione della donna in quasi tutte le società antiche.