9 Vi era da tempo in città un tale di nome Simone, che praticava la magia e faceva strabiliare gli abitanti della Samaria, spacciandosi per un grande personaggio. 10 A lui prestavano attenzione tutti, piccoli e grandi, e dicevano: «Costui è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande». 11Gli prestavano attenzione, perché per molto tempo li aveva stupiti con le sue magie. 12 Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che annunciava il vangelo del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. 13 Anche lo stesso Simone credette e, dopo che fu battezzato, stava sempre attaccato a Filippo. Rimaneva stupito nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano. 14 Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. 15 Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16 non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Messa dalla Dozza – Atti 8,9-17
COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Questa memoria della nascita e dei primi tempi della Chiesa è di estremo interesse, anche perché l’autore, che alla fine poi è lo Spirito Santo, al di là dell’elemento umano, che è stato strumento di questa comunicazione, mantiene un tono molto semplice e molto realistico. Cosicché l’incontro con la Fede non è un atto clamoroso, non è un evento particolarmente significativo: l’evento della salvezza si compie nell’incontro con la povertà umana, nella semplicità delle situazioni, molte volte addirittura nei problemi e nelle difficoltà. Viene da pensare che l’autore degli Atti degli apostoli abbia voluto tenersi fermo a questo principio e quindi non abbia voluto fare delle memorie clamorose, ma notizie molto consegnate alla vita umana più semplice, anche là dove le persone sono di spicco particolarmente forte.
Nel racconto, che oggi è l’orizzonte e il dono della nostra preghiera, si parla di un certo Simone, uno che per mestiere faceva il mago, praticava la magia e faceva strabiliare gli abitanti della Samaria spacciandosi per un grande personaggio. Questa l’affermazione del nostro libro ti fa già comprendere che si trattava di una esplicita esagerazione e che quindi in realtà il soggetto era molto più modesto, diciamo che tendeva a vendere a prezzo alto le sue prestazioni, facendosi in qualche modo una pubblicità abbastanza forte. Il nostro testo dice che gli prestavano attenzione tutti, piccoli e grandi, e dicevano “Costui è la potenza di Dio, la grande potenza di Dio”. Questo deriva dal fatto che il mestiere di mago lui lo aveva già esercitato nel passato e quindi si era fatto una certa fama e questa fama attirava l’attenzione e in questo momento, con la notizia dell’incontro con la Fede, cresceva l’interesse e la curiosità della gente; non abbiamo motivi di pensare però che non si trattasse di cose vere.
Il versetto 13 del nostro testo dice poi che Simone credette, essendo Filippo il suo padre spirituale, il maestro, l’angelo annunciatore. Una volta battezzato, Simone stava sempre con Filippo ed era affascinato nel vedere “i segni e i grandi prodigi che avvenivano” appunto per opera di Filippo.
Il nostro testo infine ci comunica che, in questa generale mobilitazione per il viaggio del vangelo nella terra di Dio – anche Gerusalemme è in una condizione molto viva – gli apostoli da Gerusalemme mandano due dei loro grandi capi, Pietro e Giovanni, proprio in Samaria, per controllare questa vicenda che era diventata clamorosa. Essi però con molta semplicità scendono e pregano per la gente, perché possano tutti ricevere lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo viene donato quando i due apostoli pregano e impongono le mani sulle persone: un segno che ci ricorda da vicino la nostra Cresima.
Dio vi benedica. Giovanni e Francesco