26 Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. 27 Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l’hanno riconosciuto e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; 28 pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso. 29 Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. 30 Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 31 ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.
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Con molta sicurezza Paolo annuncia che la salvezza è stata inviata ai figli della stirpe di Abramo e ai pagani timorati di Dio già dal momento della morte di Gesù! Quindi il ver.26 e il ver.27 sono fortemente connessi tra loro! Il misfatto compiuto dagli abitanti di Gerusalemme e dai loro capi non solo non ha fermato l’azione salvifica di Dio, ma l’ha portata a pienezza! Con il loro peccato infatti essi “hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato”. Anche il peccato degli uccisori è diventato via di salvezza per coloro che avrebbero creduto! In realtà, andando contro il Salvatore i suoi uccisori hanno “adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui”! Nulla di quanto è accaduto, fino alla deposizione dalla croce e al sepolcro, è stato estraneo o ha ostacolato il disegno di salvezza disposto e preparato da Dio.
L’azione di Dio che “lo ha risuscitato dai morti”(ver.30) ha illuminato tutto quanto era accaduto. Il Risorto “è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme”(ver.31): sono solo i Dodici? Riguardando il Vangelo e gli Atti non ho questa impressione. Gli Apostoli hanno certamente un compito speciale, ma non mi sembra si possa dire che sono gli unici testimoni. Tra l’altro…c’è anche lo stesso Paolo! E infine: quando il nostro testo dice al ver.31 che “questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo”, non propone un “presente” che coinvolge noi stessi, oggi, in un avvenimento di salvezza che in nulla è meno rilevante di quando sono state materialmente pronunciate le parole che noi ascoltiamo in perfetta attualità nel 2009?
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ stato notato che Gesù, in questo discorso di Paolo, non parla, non agisce direttamente, non si riportano sue parole…, eppure è al centro di tutto: “suscitato come salvatore” (v. 23), annunziato da Giovanni (v. 25), non riconosciuto dagli abitanti di Gerusalemme e dai loro capi (v. 27); si adempiono tutte le Scritture a suo riguardo (v.29), messo a morte…; infine, “Dio lo ha risuscitato dai morti” (v. 30). Egli è il protagonista, ma nella mitezza e nella totale disponibilità.