L’altra sera, alla Sala Farnese, mi colpiva che lei potesse parlare di carità cristiana in un ambiente così laico davanti a tanta gente di tutti i tipi, e parlare di povertà diversamente dagli altri, non solo come un male da togliere, ma come una luce del vangelo…

Caro amico, estraggo questa piccola frase dalla sua lunga lettera della quale la ringrazio vivamente. In essa lei ricorda le grandi tradizioni di carità cristiana e di solidarietà civile della città e del suo territorio, e anche le figure di grandi santi della carità e di cittadinin illustri per la loro passione di giustizia e di attenzione per gli strati più deboli della popolazione. Vedo come sia grande l’amore che lei nutre per Bologna, per la sua storia e per il suo più complesso cammino verso il futuro.

Non so se la molta gente che è venuta alla presentazione di questa iniziativa che si chiama "Povertà e nuove ricchezze" fosse "un ambiente così laico" come lei mi scrive. Intanto,eravamo in una "sala" che a me piace chiamare "Cappella Farnese", così bella nella grande ricchezza di immagini sacre che l’adornano. Ma mi sembra si vivesse anche un clima di pace e di attenzione per come le grandi tradizioni, le grandi perle del mistero cristiano dell’Amore si potesse declinare in termini di "laicità" non perdendo, ma se mai ricevendo meraviglia per come il cuore della nostra fede in Gesù Cristo si trovi presente anche nelle menti e nei cuori di molti che non ritengono di avere la fede, e di essere, come diceva Maria Grazia Contini, la nostra Vice Presidente, "molto laica".

Le sono amico fraterno da molti anni perchè la sua famiglia viveva a Sammartini, a due passi dalla chiesa. E’ una "laica" piena di passione cristiana! Quanto alla bellezza della Povertà, non sarei sincero se non dicessi che a confermarmi del grande tesoro della povertà evangelica sono stati proprio questi amici, che nella passione e nel rigore della ricerca scientifica e nella promozione di nuove competenze professionali, mi hanno mostrato come nel loro percorso avessero scoperto grandi "povertà" che potevano essere trasformate in grembi di nuove, ricche prospettive.

Basti dire che se il progetto di Andrea Segre sul recupero di alimenti dai luoghi di vendita fosse generalizzato, avremmo cibo più che sufficente per tutte le mense di Bologna. E io le posso dire che il "risparmio" che già ne è derivato a molti – anche a me! – è stato impiegato per progettare e realizzare altre forme di presenza e di aiuto ai nostri fratelli più piccoli e più deboli. E questo prof. Balzani che ci fa sognare e sperare nella sostituzione dell’avaro petrolio con il calore e la luce del sole: pensi a quanti popoli della terra vivono in luoghi troppo caldi e troppo assolati!

La povertà evangelica di S.Francesco d’Assisi continua ad essere una delle immagini più belle del nostro caro Gesù. C’è proprio da essere contenti! Grazie di tutto. Buona Domenica. d.Giovanni.