1 Il Signore disse ancora a Mosè: 2 “Prendi Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l’olio dell’unzione, il giovenco del sacrificio espiatorio, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; 3 convoca tutta la comunità all’ingresso della tenda del convegno”. 4 Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all’ingresso della tenda del convegno. 5 Mosè disse alla comunità: “Questo il Signore ha ordinato di fare”. 6 Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 7 Poi rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l’efod e lo cinse con la cintura dell’efod, nel quale avvolse l’efod. 8 Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale pose gli Urim e i Tummin. 9 Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d’oro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 10 Poi Mosè prese l’olio dell’unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò. 11 Fece sette volte l’aspersione sull’altare, unse l’altare con tutti i suoi accessori, la conca e la sua base, per consacrarli. 12 Versò l’olio della unzione sul capo d’Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. 13 Poi Mosè fece avvicinare i figli d’Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 14 Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio espiatorio e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio espiatorio. 15 Mosè lo immolò, ne prese del sangue, bagnò con il dito i corni attorno all’altare e purificò l’altare; poi sparse il resto del sangue alla base dell’altare e lo consacrò per fare su di esso l’espiazione. 16 Poi prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con il loro grasso e Mosè bruciò tutto sull’altare. 17 Ma il giovenco, la sua pelle, la sua carne e le feci, bruciò nel fuoco fuori dell’accampamento, come il Signore gli aveva ordinato.
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Di questo testo mi sembra moltoimportante il”genere letterario”, se si può dire così, perchè rende chiaro che il culto d’Israele non solo non è isolato dalla Parola di Dio, ma anzi nasce da essa: al ver.5 il testo arriva a dire, alla lettera, che “questa è la Parola che il Signore ha ordinato di fare”. Il sacerdozio e la figura stessa del sacerdote viene istituito da Mosè per disposizione divina. La liturgia quindi sarà segno e visibilità della fede, senza il sospetto che si tratti di un ambito di magia o di poteri sovrumani. E’ sempre la misericordia del Signore che regala al suo popolo vie, parole e segni per ritornare a Lui e per cosnsegnare a Lui la storia di ciascuno e di tutti.
A conferma di ciò sta proprio tutto il rito della consacrazione, che esprime chiaramente il fatto che non sono nè gli oggetti, nè i luoghi nè le persone ad avere speciali poteri, ma la potenza divina che scende su di loro. Tale chiarezza interiore andrà sempre mantenuta, pena lo svuotare ogni culto a Dio come spesso hanno dovuto dire i profeti lungo la storia di Israele.
Al ver.6, il verbo “fece accostare” ha come suo significato “tecnico” e profondo quello dell’offerta, della presentazione per il sacrificio; sicchè si dice che i sacerdoti che offriranno le vittime in sacrificio, essi stessi, preliminarmente, vengono offerti al Signore.
E’ significativo anche il fatto che il primo sacrificio nel quale vengono introdotti Aronne e i suoli figli sia il sacrificio per il peccato, che direttamente esprime il desiderio e la volontà di Dio di offrire ai suoi figli la strada del ritorno e della riparazione.
L’accostamento di questi versetti e di quelli del Vangelo di Giovanni dove Gesù sgombra il tempio dai mercanti e dalle bestie mi ha dato qualche problema.
Le bestie che erano lì e il commercio davanti al tempio era una sorta di business del sacrificio?
Continuo a non capire ed inizio un pò a credere, forse ereticamente, che nella storia di Dio e dell’uomo ci sia stata proprio un’evoluzione, un cambiamento.
Come se il Signore cambiasse idea..
Gesù è venuto perchè il ‘vecchio sistema’ (perdonate il termine grezzo) non funzionava o il Padre ha capito che ci poteva essere una pienezza diversa?
Forse la Scrittura è viva proprio perchè ci parla di un Dio vivo che muta e cresce e di uomini salvati?
C’è la storia di Dio nella Scrittura, oltre quella dell’uomo?
Sono certamente ricche e stimolanti le indicazioni date da d.Giovanni; credo, tuttavia, che si rispecchino in questi testi anche riti e gesti delle antiche religioni, che sono attestati da secoli in Medio Oriente: riti di purificazione e di consacrazione dei re e dei sacerdoti, abiti speciali a loro riservati, ecc. Vediamo nei primi versetti odierni la purificazione con acqua, l’imposizione di abiti e copricapo, l’unzione con olio. Quest’ultima, in Israele, diventa la caratteristica del Messia, che sarà chiamato appunto “l’Unto” del Signore. A noi sono arrivati due gesti insostituibili: il battesimo e l’unzione, che però sono solo simbolo e segno dell’azione interiore dello Spirito. E mi piace sottolineare che questi “gesti efficaci” non sono più per una particolare categoria di persone, perché siamo tutti “popolo regale e sacerdozio santo” del Dio vivente. Mi chiedo anche: non si potrebbero semplificare nelle nostre comunità riti, cerimonie, abiti…, che sembrano proprio fuori dal tempo?
Mosè disse alla comunità: “Questo il Signore ha ordinato di fare”.
Dopo tanti capitoli (anche quelli dell’esodo!) di parole e spiegazioni di Dio a Mosè, finalmente oggi mettono i pratica i comandamenti, cominciano a “fare quello che il Signore ha ordinato”.
La liturgia comincia oggi. Oggi è il primo sacrificio.
Anch’io come Maso ho trovato importante il collegamento con il vangelo dove Gesù “comincia a operare” dopo il miracolo di Cana e comincia proprio nel tempio.
Mi sembra un invito forte anche per noi a mettere in pratica le sue parole con fedeltà e perseveranza, senza esitazioni.