21 Diceva loro: “Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere? 22 Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. 23 Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”. 24 Diceva loro: “Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. 25 Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
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Anche oggi appare importante la domanda “Dove?”, come nei giorni precedenti. Abbiamo infatti visto che il seminatore semina il suo seme dappertutto, sembra senza preoccuparsi di “dove” esso cada. La spiegazione poi di questa parabola ha messo in evidenza, invece, come sia importante “dove si è”, ricevendo il seme, suggerendo così la necessità di essere presso Gesù.
Oggi sembra molto rilevante “dove” porre la lampada che “viene” (come Gesù “viene” nel mondo, tra di noi): non va posta nel posto sbagliato (sotto una pentola op sotto il letto), ma nel posto adatto ad essa. Perciò il seme, che è la parola , per fruttificare deve incontrarsi con il terreno buono; e la lampada deve essere posta in alto a illuminare.
“Infatti” (v. 22) ciò che è nascosto si deve manifestare, e ciò che è segreto deve essere svelato. Anche il seme si manifesta nel suo “portare frutto”. E’ Gesù stesso questa lampada che “viene”, e l’opera di porre in alto la lampada è opera del Padre, che risuscitA suo Figlio. E’ anche l’opera di Gesù stesso che dà la sua vita per noi, accettando di essere posto in alto, sulla croce. E lì rende manifesto chi Lui è, come confessa il soldato nel momento in cui Gesù muore: “Veramente questo uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15:39): ciò che era nascosto nella sua fragile umanità viene rivelato a tutti.
v. 24 Fate attenzione (“Guardate”) a ciò che ascoltate! Cioè “state attenti!”, non fatevi ingannare. Ma forse Gesù vuole anche dire: Guardate, cioè “vedete” la parola che ascoltate da me: la potete anche guardare e vedere nella mia persona e nella mia vita.
Le parole che oggi riceviamo dalla bontà del Signore sono sparse in più punti nei testi di Matteo e di Luca. Marco, inoltre, ricorda e presenta queste immagini della lampada con un riferimento diretto alla persona e all’opera di Gesù, cosa che purtroppo la versione italiana perde. Infatti, dove è detto che “si porta forse la lampada…” il testo originale dice “viene forse la lampada…” dove dunque quel “viene” ha per soggetto lo stesso Gesù! La lampada quindi viene non certo per “essere messa sotto il moggio o sotto il letto”! Ecco dunque ribadito da una parte il dono di Dio, cioè il Cristo che viene a noi con la sua Parola e la sua opera, e dall’altra la nostra responsabilità di fronte a tale dono: la lucerna, infatti, viene “per essere messa sul lucerniere” e quindi far luce a tutti e a tutto.
C’è una dinamica di progressione nel dono della parola di Dio! Tale progressione va, secondo il ver. 22, dal nascosto al manifestato e dal segreto all’essere messo in luce. E certamente, peraltro, tale responsabilità è legata e scaturisce sempre dal dono di Dio, che non è solo la Parola che viene, ma anche l’orecchio per intenderla: “Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”
E’ molto bella anche l’espressione letterale del ver. 24: “Vedete quello che udiate”. E’ molto bella cioè la connessione tra l’ascoltare e il vedere. Quello che si ascolta, bisogna vederlo! E’ vero che anche tradurre con “fate attenzione” è possibile, ma mi sembra – e voi come sempre non fidatevi! – che non si tratti solo di un’attenzione, ma molto di più, e cioè della necessità che la Parola ascoltata sia osservata, custodita e persino…resa visibile, cioè evidente, vera per chi l’ha ascoltata. E la regola è quella della sovrabbondanza, legata appunto all’attenzione e alla passione con cui il dono viene accolto. Tale sarà la misura: più il dono di Dio viene accolto, più meravigliosamente si moltiplica, cresce, viene aumentato. Credo che alla fine semplicemente possiamo sperare di “vivere” dentro al Vangelo. Penso a Francesco d’Assisi…
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Viene forse la luce per essere messa sotto il moggio?”. Ma che cos’è il moggio? Un recipiente che conteneva circa 9 kg. di cereali; è a questa unità di misura che si riferisce poco dopo il v. 24: “Con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi…”. Se abbiamo ricevuto il seme della parola, se abbiamo ascoltato attentamente, possiamo riempire il nostro moggio con la conoscenza del “mistero del regno di Dio”. Dio poi “aggiunge sempre in più”: non aspetta altro che inondarci della sua pienezza. Solo a chi non dà, viene tolto: “chi non ama, rimane nella morte” 1Gv 3).
La lampada sul lucerniere mi ha dato un pò da pensare.
Ciò che è nascosto sarà manifestato e ciò che è segreto sarà messo in luce.
Forse il seme della parola va in un primo momento custodito e accolto nel segrete, nel nascondimento, come Maria?
E’ poi opera del Signore metterlo sul lucerniere della nostra identità e nei rapporti con i fratelli?
v.21: Alla lettera è “viene forse la lampada per essere posta …”. In quel “viene” c’è tutta la gratuità del dono di Dio. “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.” (Gv 1,9). La luce viene “per essere posta”: il verbo passivo dice l’affidarsi della parola a noi, come il seme seminato su tutti i terreni. E’ l’incarnazione. Il nascondersi di Dio nella nostra storia, il penetrare nel segreto, nel profondo di ogni cuore. A noi il compito di non offuscare questa luce, ma lasciarla risplendere, lasciarla “manifestarsi”. Non conta tanto il nostro fare, ma l’abbandonarsi al dono di Dio e lasciarlo trasparire. A noi la responsabilità della “misura”: all’accoglienza del dono da parte nostra (basta anche aprire un piccolo spiraglio) ci viene dato sempre di più, in abbondanza. Questa è la giustizia non ragionieristica di Dio, quella espressa dalla conclusione della parabola dei talenti. “Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.” (Mt 25,29)
Volevo farti i complimenti per il blog, penso di passarci più spesso..bhe se hai tempo ricambia
http://nicoladon.blogspot.com/