10 Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. 12 Molti di loro divennero credenti e non pochi anche dei Greci, donne della nobiltà e uomini. 13 Ma quando i Giudei di Tessalònica vennero a sapere che anche a Berea era stata annunciata da Paolo la parola di Dio, andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione. 14 Allora i fratelli fecero subito partire Paolo, perché si mettesse in cammino verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero là. 15 Quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.
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Ci accorgiamo con lieta sorpresa del contrasto straordinario tra la violenza persecutoria che accompagna la missione di Paolo e dei suoi fratelli, e la tranquilla, incerto senso “implacabile”, loro determinazione ad essere fedeli al compito che è stato loro affidato dal Signore e dalla Chiesa. Anche qui, al ver.10 scappano da un posto… per entrare in un altro dello stesso tipo!
A Berea si può constatare un’accoglienza più profonda – “avidità” sembra voler dire la versione latina – della predicazione evangelica, con la sottolineatura del quotidiano attento esame delle Scritture, cioè di quelli che noi chiamiamo gli scritti dell’Antico Testamento, per verificare come il Signore Gesù Cristo annunziato da Paolo sia l’oggetto privilegiato della profezia ebraica.
La forte e qualificata adesione di molti (ver.12) viene a conoscenza di coloro che a Tessalonica avevano ostacolato e interrotto con violenza l’opera apostolica, che ora si precipitano a creare problemi anche a Berea. I “fratelli” di cui si dice al ver.14 sembrano essere proprio quegli abitanti di Berea che hanno aderito all’annuncio di Gesù, perchè questo spiega meglio come siano loro che accompagnano Paolo nuovamente in fuga e riportano a Sila e Timoteo il messaggio di Paolo che li vuole al più presto con sè. Questi fratelli lo accompagnano sino ad Atene, luogo privilegiato della successiva predicazione dell’Apostolo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.