15 I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». 16 Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17 Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. 18 Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che lo ha mandato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. 19 Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». 20 Rispose la folla: «Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?». 21 Disse loro Gesù: «Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. 22 Per questo Mosè vi ha dato la circoncisione – non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi – e voi circoncidete un uomo anche di sabato. 23 Ora, se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché di sabato ho guarito interamente un uomo? 24 Non giudicate secondo le apparenze; giudicate con giusto giudizio!».
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Abbiamo colto nel testo precedente le contraddizioni nelle quali si trovano i Giudei davanti a Gesu’. Questo oggi diventa ostilita’ anche se solamente Gesu’ puo’ cogliere la vastita’ di un rifiuto nei suoi confronti che affonda le sue radici nel mistero stesso del Dio di Israele.
Gesu’ entra con forza nel dramma affermando che la verita´di quanto lui dice non e’ un puro fatto dottrinale o l’essere lui un esperto di Bibbia. La verita`delle sue parole dipende dalla sua relazione con chi lo ha mandato, con Dio quindi. Gesu’ al v.18 proclama di non parlare da se stesso: chi fa cosi’ “cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato e’ veritiero”. Mi sembra che per comprendere la portata di queste parole bisogna risalire ai progenitori e al dramma del peccato delle origini come tentativo di spodestare Dio e di “diventare Dio”.
Per questo Gesu´ fa emergere al v.19 il tema, apparentemente strano, della loro volonta’ di ucciderlo. Essi ovviamente rifiutano questa accusa. Ma io penso che Gesu’ voglia porre in relazione la sua persona con l’Abele innocente che viene ucciso perche` gradito a Dio.
Portando tutto questo nell’attualita’ della fede di Israele, Gesu’ al v.19 osserva che Mose’ ha dato la legge e che essi non la osservano.
Al v.22 egli precisa che si riferisce alla legge della circoncisione. Questa e’ di tale forza che consente le circoncisione di sabato senza trasgressione.
Se essi veramente cercassero la volonta’ di Dio saprebbero che quella circoncisione e’ profezia della salvezza che lui Gesu’ e’ venuto a portare e che ricorda al v.23 affermando di aver guarito interamente un uomo di sabato. Per questo essi sono sdegnati, ma in tal modo denunciano di non aver accolto la volonta’ di Dio che consentendo la circoncisione di sabato preparava profeticamente l’opera di salvezza
di Gesu’ che di sabato ha guarito interamente un uomo.
Dio ti benedica e tu benedicimi. Tuo Giovanni
“Senza aver studiato” (v. 15): il verbo greco in realtà dice che Gesù non è stato discepolo, non ha seguito l’insegnamento scolastico in cui si ripetevano i testi del passato. E in effetti, Egli afferma di enunciare solo “la dottrina di colui che mi ha mandato”, il Padre. Qual è il criterio per riconoscere che una dottrina, un insegnamento viene dal Padre? E’ di essere in armonia con la sua volontà (v. 17), e cioè il mettere l’amore dell’uomo, il bene dell’uomo al primo posto…, prima del rispetto di leggi, precetti e gerarchie. Un secondo criterio: se si cerca di tutelare il proprio prestigio, se non si “parla chiaro” per non perdere il consenso degli altri…, se quindi non si cerca la gloria di Dio, non si può pretendere di parlare in Suo nome (v. 18); lo fa solo chi cerca la gloria di Dio, che vuol dire la manifestazione del suo amore per gli uomini. – Preziosa l’affermazione finale di Gesù, che dice di aver reso sano “tutto l’uomo”, e non di aver ristabilito un qualche membro o funzione!