32 I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. 33 Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». 35 Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? 36 Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».
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Desidero oggi sottlineare l’importanza del verbo che al v.32 troviamo con l’espressione “arrestarlo”. L’abbiamo già trovato al v.30 e più volte lo troveremo sempre come tentativo di impatrodirsi di Gesù. E sempre senza risultato. Questo è molto importante perchè per la fede ebraico-cristiana nessuno può “catturare Dio”. In fondo le religioni sono sempre un tentativo di impadronirsi della divinità e di piegarla al nostro volere. Il Dio di Israele che comunica la sua parola e in essa la sua volontà non può essere catturato. Deve solo essere ascoltato e accolto. Così dunque è il Dio di Israele, il Padre di Gesù, e quindi Gesù stesso.
In questo senso suona quasi ironico quello che lui dice ai v.33-34: a quelli che cercano di catturalo Gesù comunica che rimarrà ancora poco tempo con loro per poi ritornare a chi lo ha mandato. Lo cercheranno e non lo troveranno. Dov’è lui non potranno andare. Altro che cattura!
E’ molto interessante anche l’equivoco che le sue parole generano tra i Giudei ai v. 35-36. Si chedono se andrà nella diaspora dei Gentili e li ammaestrerà. In realtà egli parlava del suo ritorno al Padre, ma è indubitabile che, diversamente dai molti Giudei, molti gentili lo accoglieranno nel dono della fede. Viene così ad intrecciarsi la duplice ipotesi del suo andare al Padre e dell’andare alle genti il suo Vangelo.
Dio ti benedica e tu benedicimi. Tuo Giovanni.
L’altro giorno Gesù chiedeva alle folle: “Perchè volete uccidermi?” E loro non capivano chiaramente l’inimicizia che avevano contro Gesù. Questa inimicizia è presente anche nel brano di oggi, nei suoi interlocutori farisei e sommi sacerdoti. La conclusione del brano di ieri e l’inizio di quello di oggi mostra che molti ascoltando Gesù credevano in Lui, e allora mandano guardie per arrestarlo. E davanti a questa ulteriore manifestazione di inimicizia, Gesù capisce chiaramente ciò che deve accadere. E parla anche della sua morte in modo diverso da come ne aveva parlato prima. E dice: “Sono con voi ancora per poco, e poi vado da chi mi ha mandato”: capisce ciò che lo aspetta, in modo più profondo di prima: va dal Padre. E ciò lo spiegherà in ampio al cap. 13. E Gesù sa anche il significato profondo di ciò: sa che gli altri non possono andare dove va Lui, a causa della loro inimicizia. Ma ci si può arrivare solo per la fede in Lui. “Nessuno può salire al cielo se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell’uomo”, Solo in Lui è data agli uomini la possibilità di giungere al Padre, seguendolo per la fede. Credendo che Lui solo è la via al Padre.