Lamed 1 (9,22)Perché, Signore, ti tieni lontano,
nei momenti di pericolo ti nascondi? 2 (9,23)Con arroganza il malvagio perseguita il povero: cadano nelle insidie che hanno tramato! 3 (9,24)Il malvagio si vanta dei suoi desideri, l’avido benedice se stesso. 4 (9,25)Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore: «Dio non ne chiede conto, non esiste!»; questo è tutto il suo pensiero. 5 (9,26)Le sue vie vanno sempre a buon fine, troppo in alto per lui sono i tuoi giudizi: con un soffio spazza via i suoi avversari. 6 (9,27)Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure». Pe 7 (9,28) Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca, sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza. 8 (9,29)Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l’innocente. Ain I suoi occhi spiano il misero, 9 (9,30)sta in agguato di nascosto come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il povero, ghermisce il povero attirandolo nella rete. 10 (9,31)Si piega e si acquatta, cadono i miseri sotto i suoi artigli. 11 (9,32)Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla». Kof 12 (9,33) Sorgi, Signore Dio, alza la tua mano, non dimenticare i poveri. 13 (9,34)Perché il malvagio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederai conto»? Res 14 (9,35) Eppure tu vedi l’affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell’orfano tu sei l’aiuto. Sin 15 (9,36) Spezza il braccio del malvagio e dell’empio, cercherai il suo peccato e più non lo troverai. 16 (9,37)Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti. Tau 17 (9,38) Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio, 18 (9,39)perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso, e non continui più a spargere terrore l’uomo fatto di terra. |
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Consideriamo questo Salmo la diretta continuazione del Salmo precedente, o lo stesso Salmo come propongono le versioni greca e latina. Noi numereremo i Salmi seguenti secondo questa ipotesi dell’essere i due Salmi un unico Salmo. Tuttavia, i versetti oggi li indicheremo secondo il testo qui sopra. Scusate queste inutili storie!
In contrasto drammatico con il testo precedente il Salmista richiama Dio alla violenza della situazione della storia, e gli chiede conto del suo “nascondersi ” dal dramma angosciante dell’umanità dominata dalla prevaricazione del grande e del potente nei confronti dei piccoli e dei poveri. Così i primi due versetti.
I vers.3-11 sono la descrizione realista e violenta del pensiero e dell’azione del potente di questo mondo. La sua iniquità e il suo sostanzaiale ateismo. E questo mi sembra una caratteristica di straordinario rilievo della Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore: il fatto cioè che non possano coesistere l’aggressione dei piccoli e il rapporto con il Signore! L’empio sostanzialmente nega Dio. Questi sono i suoi pensieri: “Dio non ne chiede conto, non esiste!”(ver.4); “Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla”(ver.11). E ancora, al ver.11: “Perchè il malvagio disprezza Dio e pensa: ?. E’ molto importante cogliere questa stretta connessione tra aggressione del povero e rifiuto di Dio! Purtroppo la tendenza “teologica” si orienta quasi sempre in direzione opposta, dove la “grandezza” di Dio accompagna e giustifica fino alle violenze più aberranti la violenza dei poteri mondani. Noi, per grazia di Dio, sappiamo che la grandezza di Dio è, nella sua piena rivelazione, la Croce di Gesù e la sua misericordia per l’umanità intera a partire dalla predilezione per i piccoli e i poveri tra i quali Egli si è fatto piccolo e povero!
I vers.12-18, l’ultima parte del Salmo, ci regalano la grande supplica a che il Signore faccia giustizia e riveli quindi la sua giustizia. Chiede dunque al Signore: “..non dimenticare i poveri”(ver.12); il meraviglioso ver.14 proclama la relazione di comunione e di tenerezza tra Lui e i suoi piccoli figli. Scomparirà il peccato del malvagio e dell’empio (ver.15). Anche “le genti” in certo modo scompariranno, perchè si dovrà affermare l’unica appartenenza universale alla grande famiglia di Dio di tutta l’umanità. “L’uomo fatto di terra”(ver.18), la stirpe di Adamo che continua a spargere terrore, dovrà far posto al popolo dei povei e dei piccoli figli di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Com’è attuale, dopo più di due millenni, questa descrizione dei potenti! L’arroganza e la prepotenza (che vediamo rappresentata quasi ogni giorno in TV): “Non sarò mai scosso… Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca, sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza” (vv.6-7). Può agire tranquillo, senza scrupoli, perchè tanto Dio non interviene, anzi non esiste proprio… (v.4). A questo punto, come non notare che anche il fedele è perplesso e interpella Dio: “Perché ti tieni lontano, perché ti nascondi?” (v.1)… Eccoci di fronte a quel “silenzio di Dio” che di tanto in tanto interpella la nostra fede, dal tempo della Shoà in poi. – Non ci resta che rivolgere lo sguardo alla croce di Gesù e alla sua pasqua… e oggi unirci all’orante, al suo amore delicato e fedele: “Alza la tua mano,(Dio), non dimenticare i poveri…Tu vedi l’affanno e il dolore, li guardi e li prendi nelle tue mani…”(vv.12 e 14). Nemmeno due passeri perdono la vita senza che il Padre lo sappia…