1 Di Davide. Salmo.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
2 È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
3 Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
4 Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
chi non giura con inganno.
5 Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
6 Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7 Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
8 Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
9 Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
10 Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
2 È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
3 Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
4 Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
chi non giura con inganno.
5 Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
6 Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7 Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
8 Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.
9 Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
10 Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Avverto molto forte in questo Salmo la relazione e la tensione tra la creazione e la storia. La fede ebraico-cristiana si distingue nettamente da ogni forma di religiosità naturalistica e di divinizzazione della natura. La creazione ha innanzitutto un suo ordine gerarchico, che vede al centro la creatura umana. Nessuna realtà naturale e spirituale può porsi e imporsi sulla creatura umana. Idoli e ideologie sono pericolosi antagonisti di questa supremazia e centralità dell’umanità. Anche l’attuale presa di coscienza della preziosità della creazione e della responsabilità dell’uomo nei confronti della creazione non è una “divinizzazione” della natura, ma se mai una sottolineatura della signorìa dell’uomo che della natura è responsabile.
Questo ci porta alla centralità della storia nella fede ebraico-cristiana, perchè tutta la creazione è l’orizzonte in cui si celebra e si compie la storia dell’amore di Dio per la sua creatura prediletta, quella storia che noi conosciamo come storia della salvezza. Questa “storia della salvezza” è la storia della liberazione dell’umanità da tutti i demoni e da tutti gli idoli: solo Dio si deve adorare. Mi sembra che così vada intesa la domanda posta dal ver.3. Il monte del Signore e il suo luogo santo sono appunto l’ambito dell’incontro dell’uomo con Dio. Vi accede chi, secondo il ver.4, “ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli, chi non giura con inganno”. Così il Salmo diventa, nella lettura “cristiana”, la grande profezia del Cristo del Signore, della suprema vicenda di Gesù di Nazaret che apre le porte d’ingresso verso la comunione tra Dio e l’umanità. Le mani innocenti e il cuore puro, e il seguito del versetto, mi sembra intreccino il tema di una battaglia da combattere con quello di una vicenda d’amore.
La “generazione che lo cerca” è appunto quella che nasce dalla Pasqua del Messia. Una generazione che lo cerca perchè è stata cercata e trovata da Gesù. Si celebra quindi la grande festa nuziale tra l’umanità e Dio. Il Tempio è il segno terreno e temporale di questo incontro d’amore. In se stesso e nelle sue pietre è destinato ad essere distrutto come tutte le “cose”. Le nozze non si compiono infatti per la potenza di un “luogo”, che sarebbe ancora accedere ad una fede naturalistica di divinizzazione della natura, del creato, ma si compiono nel cuore dell’umanità, nel cuore di ogni uomo e di ogni donna di tutte le generazioni della storia. L’amore umano è di questo un segno prezioso. Sempre un segno! Dove pretendesse di assolutizzarsi, precipiterebbe anch’esso nell’idolatria.
Nella grande battaglia combattuta da Gesù contro i dominatori di questo secolo, l’umanità è liberata anche dall’ultimo nemico, dalla signorìa della morte. Quando si festeggia l’ascensione di Gesù al cielo questo salmo interviene per chiedere il “riconoscimento” di Dio in questo Uomo povero che è stato trafitto dalla morte sulla Croce, ma che dalla morte è stato tratto, primogenito della nuova creazione.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Del Signore è la terra e quanto contiene (ciò che la riempie)”
Cosa riempie la terra? Ho visto che in altri punti del Salterio si dice che è il Suo Amore a riempire la terra: “dell’amore del Signore è piena la terra.” (Sal 32/33,5) “Del tuo amore, Signore, è piena la terra” (Sal 118/199,64).
Ed è la parola che dice il Suo Amore fedele, la fedeltà alla Sua allenza, al patto di amicizia, al legame nuziale.
E mi è piaciuto vedere che la stessa espressione del riempire la terra è usata per il mandato che Dio consegna alla creatura fatta a sua immagine, fatta maschio e femmina: “Dio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra”” (Gen 1,28)
Mi sembra una indicazione bellissima di come il Suo Amore riempia la terra attraverso la fecondità d’amore dei suoi figli, nel dono reciproco di sè.
E tutto questo è Suo. Del Signore è la terra e quanto contiene.
Mi è sembrato anche molto bello che il Salmo passi dall’immagine iniziale dell’uomo che deve essere puro per salire il monte di Dio, a quella centrale della ricerca del volto di Dio (che mi ha ricordato la Maddalena che cerca il suo Signore, “il primo giorno della settimana”, come dice il bel titolo greco di questo Salmo), fino alla bellissima immagine finale che dice che in realtà è Lui che viene. Si tratta solo di aprire.
“Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono”(Ap, 3-20-21)
E’ il Re della gloria che viene. Ed è lo Sposo.
“Un rumore! La voce del mio amato che bussa: “Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, mio tutto”” (Ct 5,2)