1 Di Davide.
Fammi giustizia, Signore:
nell’integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
2 Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3 La tua bontà è davanti ai miei occhi,
nella tua verità ho camminato.
4 Non siedo con gli uomini falsi
e non vado con gli ipocriti;
5 odio la banda dei malfattori
e non siedo con i malvagi.
6 Lavo nell’innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, o Signore,
7 per far risuonare voci di lode
e narrare tutte le tue meraviglie.
8 Signore, amo la casa dove tu dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
9 Non associare me ai peccatori
né la mia vita agli uomini di sangue,
10 perché vi è delitto nelle loro mani,
di corruzione è piena la loro destra.
11 Ma io cammino nella mia integrità;
riscattami e abbi pietà di me.
12 Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.
Fammi giustizia, Signore:
nell’integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.
2 Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.
3 La tua bontà è davanti ai miei occhi,
nella tua verità ho camminato.
4 Non siedo con gli uomini falsi
e non vado con gli ipocriti;
5 odio la banda dei malfattori
e non siedo con i malvagi.
6 Lavo nell’innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, o Signore,
7 per far risuonare voci di lode
e narrare tutte le tue meraviglie.
8 Signore, amo la casa dove tu dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.
9 Non associare me ai peccatori
né la mia vita agli uomini di sangue,
10 perché vi è delitto nelle loro mani,
di corruzione è piena la loro destra.
11 Ma io cammino nella mia integrità;
riscattami e abbi pietà di me.
12 Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.
Il Salmo che oggi riceviamo dalla bontà del Signore per la nostra preghiera mette in evidenza la bellezza e la bontà di un cammino fedele, e la delicatezza di questa vicenda che, proprio perchè ricca della grazia divina, avverte quanto proprio questo la esponga all’aggressività del male. Sento una certa vicinanza con la parabola del fariseo e del pubblicano di Luca 18,9-14, ma con esiti rovesciati, perchè mentre il fariseo della parabola è indotto dalla sua vita alla superbia e al giudizio, qui l’esperienza del dono di Dio porta alla consapevolezza della propria fragilità e ad una più profonda consegna alla grazia di Dio.
E’ bello vedere come ci si possa vantare di una vita buona nell’umiltà: “…nell’integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare”(ver.1). Per questo si chiede al Signore che sia Lui a mettere alla prova (ver.2) proprio per evitare di precipitare nel peccato (vers.9-10). La vita buona resta tale se non si pretende di possederla e non si vuole farne merito proprio. Più ci si immerge nel dono di Dio, più si ha bisogno che sia Lui a difendere quello che ci ha regalato.
Ci si potrebbe domandare come si possano unire le due affermazioni del ver.11: “Io cammino nella mia integrità” e “riscattami e abbi pietà di me”. Ma proprio questa è l’esperienza che si matura nel dono della via del Signore: più si entra nel mistero del Vangelo, più si ha bisogno di essere difesi e protetti. Più si è consapevoli della propria fragilità. Più si è consapevoli di non essere “giusti”, ma “giustificati”.
Prevale quindi la volontà e la richiesta della vita buona, secondo Dio: lavare nell’innocenza le mani e custodire la fedeltà della preghiera (ver.6), lodare il Signore e narrare tutte le sue meraviglie (ver.7), amare la sua casa e il luogo dove abita la sua gloria, “luoghi” che per noi sono la Persona stessa di Gesù (ver.8)…tutto questo è l’orizzonte nel quale, con tutte le nostre fragilità, chiediamo di poter vivere.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.