1 Al maestro del coro. Su «Macalàt». Maskil. Di Davide.
2 Lo stolto pensa: «Dio non c’è».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
non c’è chi agisca bene.
3 Dio dal cielo si china sui figli dell’uomo
per vedere se c’è un uomo saggio,
uno che cerchi Dio.
4 Sono tutti traviati, tutti corrotti;
non c’è chi agisca bene, neppure uno.
5 Non impareranno dunque tutti i malfattori
che divorano il mio popolo come il pane
e non invocano Dio?
6 Ecco, hanno tremato di spavento
là dove non c’era da tremare.
Sì, Dio ha disperso le ossa degli aggressori,
sono confusi perché Dio li ha respinti.
7 Chi manderà da Sion la salvezza d’Israele?
Quando Dio ristabilirà la sorte del suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
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Abbiamo incontrato questa preghiera l’anno scorso, con il Sal.13(14), quasi tutto uguale alla Parola che oggi il Signore ci regala. Un potere che non sia a sua volta subordinato, è certamente ingiusto! Per l’affermazione al ver.2 da parte dello “stolto”, “Dio non c’è”, non bisogna pensare ad un ateismo come noi lo concepiamo, cioè come pensiero e come concezione negatrice dell’esistenza di Dio. Si tratta piuttosto di un’assenza di relazione, come disinteresse reciproco tra Dio e l’uomo. Concezione di un “dio” come se mai causa originaria, ma assente nella vicenda umana. Questa posizione porta inevitabilmente all’idolatrìa, e cioè all’adorazione di qualcosa che non è Dio. E’ posizione che qui troviamo forse al ver.5, dove sembra di cogliere un atteggiamento di autoidolatria, come violenta prevaricazione e oppressione nei confronti di altri, soprattutto dei più deboli: “..divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio”. Si tratta di quel potere che si autolegittima e tende a dilatarsi senza limiti e senza regole. Un potere che non sia a sua volta “subordinato”, e quindi “relativo”, è certamente ingiusto e appunto autoidolatra.
E’ situazione che Dio, chinandosi sui figli dell’uomo (ver.3), cioè sull’umanità, coglie universalmente presente. Non c’è nessuno “che cerchi Dio”! Ma il regime non è meno religioso! E’ appunto dominato dall’idolatria del potere! Quindi “Sono tutti traviati, non c’è chi agisca bene, neppure uno”. La non relazione con Dio è la fonte più o meno segreta della violenza che domina la storia umana.
Ed è anche condizione di drammatica fragilità. Infatti, tanto quanto l’autoidolatria non ha limiti e confini, altrettanto è esposta a essere vinta dalla paura! Ascoltiamo il ver.6: “Ecco, hanno tremato di spavento là dove non c’era da tremare”. E qui si è già dentro al “giudizio di Dio”: non credere in Lui vuol dire esporsi alla paura di ciò che Dio non è, paura di un idolo imbelle e spaventoso! Fantasma terrificante. L’idolatra viene sconfitto dalla sua stessa prevaricazione: “Sì, Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti”(ver.6).
Ma tutto questo, secondo l’ultimo versetto del Salmo, è interno al disegno di salvezza. Dio stesso “manderà da Sion la salvezza d’Israele”. E “quando Dio ristabilirà la sorte del suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele”(ver.7). Concludo con una piccola considerazione. Simile preghiera sarebbe sbagliato attribuirla a chi è “fuori” dalla comunità credente. Il peccato di idolatria mondana è del tutto interno alla vita del credente e della comunità credente. E’ insidia e tentazione perenne del Popolo di Dio. E’ vicenda e dramma che il credente per primo sperimenta e conosce nel suo personale rapporto con Dio e quindi nel suo essere perennemente esposto a lasciarsi sedurre da idoli che Dio non sono.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Al v.3 mi è sembrata molto bella l’immagine di Dio che si china sui figli dell’uomo. Dall’altra parte un uomo saggio che lo cerca.
Proprio ieri nel Vangelo la domanda ‘che cosa cercate?’.
Forse è proprio una questione centrale, da tenere molto presente.
Un orientamento da custodire. Cosa cerchiamo? Cosa anima le nostre vite, le nostre giornate, le nostre azioni?
Lui pare ci venga a cercare. Sempre ieri Gesù diceva ‘venite e vedrete’.
Seppur da stolti,sembra che per tutti ci sia una strada pronta..