Ho letto sul Corriere della sera l’articolo di un Vescovo che spiegava che si cambierà una parola nella consacrazione, e invece di dire che il sangue di Gesù è versato per tutti, si dirà che è versato per molti. Lo strano è che tutto l’articolo mi sembrava fosse per dire di no a questo cambiamento, ma poi alla fine sembra tenere per i “molti”…

Forse non “tutti”, forse solo “molti”, sanno di questa ipotesi di cambiamento. E non so quanti sentano importante il problema. Io però dico volentieri due parole di risposta a questo lettore che vi aggiunge considerazioni interessanti e persino divertenti. A me il problema interessa molto. Non torno sull’articolo del Vescovo, per il quale condivido l’osservazione del lettore. Qui dico solo che a me spiacerebbe moltissimo se si prendesse questa decisione. Ho provato a informarmi e a pensarci. Ho provato a guardare i testi biblici e liturgici nelle lingue originali. Spero proprio che non si arrivi a questa decisione. Qui mi limito a dire che nella lingua italiana è impossibile dire “molti” senza pensare che non sono tutti. Ma è altrettanto impossibile pensare che celebrando la Santa Cena Gesù annunciasse il suo sacrificio d’amore limitandone l’estensione e l’universale coinvolgimento. Egli è il Salvatore dell’intera umanità e questo precede ogni vicenda personale e collettiva dell’umanità stessa. Il cristianesimo non è una religione regionale, ma è Parola di salvezza destinata all’intera umanità. Per un credente di altra religione io sono forse un infedele, ma per me lui è sempre e in ogni modo un fratello. Sono affezionato a quell’ufficiale pagano che ha guidato il drappello di esecuzione della condanna a morte di Gesù e dei suoi compagni, e che per come Gesù è morto, subito lo riconosce come Figlio di Dio.
Buona Domenica a tutti.

Giovanni della Dozza.

Domenica 2 Settembre 2012