Cose di questo mondo! Mi capita così: In qualche momento di quiete, e se penso di poter aggredire il mio lauto(!) portafoglio, scorro i numeri telefonici del mio amico e nemico cellulare. E quando arrivo a qualche nome che non sento da troppo tempo, chiamo. Stupore dall’altra parte: come mai? E’ successo qualcosa? Hai bisogno di qualcosa?…No, niente, volevo solo sentirti e salutarti. Sono occasioni in cui mi sembra di riuscire a schiavizzare il mio insulso "padrone" di ogni giorno per farne un diacono del mio affetto per le persone.
Così arrivo ad un numero che non chiamo da quasi un anno! "Ciao. Ma perchè mi telefoni? Qualcuno ti ha detto qualcosa di noi?" Nessuno, ma cosa c’è? "Pensa che stavo pensando di chiamarti. Anzi sono giorni che anche don … mi dice di cercarti. Dai, dimmi chi ti ha chiesto di fare questa telefonata". Guarda, proprio nessuno…e gli spiego la faccenda dei numeri registrati sul telefonino; e della mia cattiva coscienza verso molti. "Allora è stato proprio il Signore…". Calma, non esageriamo, ma cosa è successo? E da lì, un gran mare di dolore, di paura, e di stanchezza. Allora, c’entra o non c’entra il Signore? Non c’entra. E’ un puro caso. Ma non è proprio solo così! Questo nostro Signore è entrato nella nostra storia. E quindi anche nei nostri "casi". I miracoli non sono solo e sempre fatti prodigiosi. I miracoli sono i segni di una storia visitata, amata e condotta da Lui. Quando Gesù sgrida Tommaso che vuole vedere per credere, gli dice che sono beati quelli che "pur non vedendo, crederanno". Ma questa traduzione italiana del testo è un po’ traditrice, perchè in realtà Gesù ha detto solamente che sono beati quelli che "non vedranno e crederanno". Non sono persone virtuose che credono anche se non vedono, ma sono persone che credono, e, proprio per questo, vedono! Vedono quello che con gli occhi di sempre non si vede. Vedono, per esempio, che abbiamo tutti un unico Padre, vedono quindi che siamo tutti fratelli, anche se siamo molto diversi tra noi, anche se non sempre ci vogliamo bene…Così, anche la vicenda del telefonino è semplicemene un caso; una coincidenza. Ma può essere anche la mano del Padre. Del Padre che sa bene che nessuno se la cava da solo, e che quindi è bene mettere in contatto i suoi figli l’uno con l’altro. Così, adesso, la fatica la stiamo portando un po’ insieme. Resta sua, ma siamo vicini. Abitiamo a trecento chilometri di distanza, ma adesso ci sentiamo spesso. Allora: cose di questo mondo? O cose dell’altro mondo? Non ci sono più due mondi! Il regno di Dio è in mezzo a noi. Dio non ha avuto paura delle nostre ferite. E’ venuto qui e adesso siamo insieme. Se le religioni sono la strada per andare verso Dio, non è tanto sicuro che noi siamo proprio una religione come le altre. Perchè noi pensiamo che Dio sia venuto qui tra noi. Adesso è qui che tutto può, e deve, diventare nuovo. Anche per i miei amici del telefonino. Buona Domenica. d.Giovanni