(30 aprile 2010) Le scrivo due parole, caro don Giovanni, per dirle la mia riconoscenza e il mio grazie più sentito: lei è stato vicino al nostro caro bambino, ai suoi genitori, a noi suoi nonni e a tutta la nostra famiglia. Quando ho visto che lei piangeva con noi per la sua morte ho capito che lei era veramente uno di noi. Però devo anche dirle che, passato qualche mese, io non faccio vedere la mia disperazione perchè gli altri ne hanno abbastanza della loro, ma sono proprio disperata. E non riesco a accettare che Dio voglia queste cose tremende per un piccolo che non ha fatto niente di male. Scusi lo sfogo che le scrivo pensando a tante altre famiglie che hanno avuto la nostra disgrazia. Però è per dirle che la ringrazio di cuore. (messaggio firmato)

Così questa volta ho pianto ancora, per conto mio, davanti a queste parole. Ho cercato una persona amica e le ho letto questo messaggio, perchè non riuscivo a fermare la commozione. Avrei molta voglia di fuggire, di lasciar cadere, di tacere. Non lo faccio per lei, cara signora, e per tutti coloro che lei coinvolge con le sue parole.

Però, mi sembra molto importante anche non pretendere da parte mia di avere parole. Anch’io mi sento piccolo piccolo e soprattutto povero di fede davanti a cose tanto grandi! Allora preferisco fermarmi solo su sei piccole parole che lei mi ha scritto e che adesso trascrivo. Del suo nipotino e di chi fa la sua stessa strada lei dice "non ha fatto niente di male".

Ma queste parole sono nel Vangelo! Là dove uno dei due crocifissi insieme a Gesù dice che Gesù muore sulla croce Lui, che "non ha fatto niente di male". Penso al suo nipotino di cui lei dice quello che si è detto di Gesù. Penso al suo piccolo meraviglioso innocente che insieme all’Innocente Gesù offre la vita. Penso a quello che il suo piccolo innocente si sente dire da Gesù: "Oggi sarai con me nel Paradiso". Penso ad una tradizione della fede ebraica che ritiene che il mondo sia salvo perchè nel mondo ci sono trenta (o trent’uno) giusti che danno la vita per tutti. Penso al suo nipotino che gioca nel Giardino di Dio. Penso a tanti "innocenti" che ogni giorno vengono "crocifissi", e nessuno li pensa e li ricorda.

Ma io credo che siano morti per la nostra salvezza. Mi perdoni, cara nonna, ma non sono capace di dire niente di più. Il suo dolore sarà fecondo di una grande fede che certo non avrà bisogno di queste povere parole. Intanto, la ringrazio per avermi accolto nel suo dramma e per avermi chiamato a unirmi al suo dolore. Dio la benedica. don Giovanni.