Domenica XIX del tempo Ordinario (Anno C)

Le letture della messa della Domenica XIX del tempo Ordinario (Anno C) sono:
Sap 18,6-9 Sal 32 Eb 11,1-2.8-19 Lc 12,32-48.

– Scarica i testi in formato poliglotta della Domenica XIX del tempo Ordinario (file in formato PDF ).
V. anche la pagina “Archivio dei foglietti delle letture poliglotte”.
– Ascolta le letture in formato mp3 (dal sito www.proclamarelaparola.it a cura di Sandro Merendi).

Di seguito i testi liturgici della messa della Domenica XIX del tempo Ordinario (Anno C).
N.B: le eventuali parti comprese tra parentesi quadre non fanno parte dei testi “ufficiali” del lezionario festivo

Sapienza 18,3-9 (18,6-9)

[3 Desti ai nostri padri una colonna di fuoco,
come guida di un viaggio sconosciuto
e sole inoffensivo per un glorioso migrare in terra straniera.
4 Meritavano di essere privati della luce e imprigionati nelle tenebre
quelli che avevano tenuto chiusi in carcere i tuoi figli,
per mezzo dei quali la luce incorruttibile della legge
doveva essere concessa al mondo.
5 Poiché essi avevano deliberato di uccidere i neonati dei santi
– e un solo bambino fu esposto e salvato –,
tu per castigo hai tolto di mezzo la moltitudine dei loro figli,
facendoli perire tutti insieme nell’acqua impetuosa.]
6 La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
7 Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
8 Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
9 I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.

Dal Salmo 32(33)

Nelle tue mani Signore affido l’anima mia

1 Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
12 Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità. RIT

18 Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
19 per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. RIT

20 L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
22 Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. RIT.

Ebrei 11,1-19 (11,1-2.8-19)

Fratelli, 1 la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. 2 Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
[3 Per fede, noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile.
4 Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, avendo Dio attestato di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
5 Per fede, Enoc fu portato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Infatti, prima di essere portato altrove, egli fu dichiarato persona gradita a Dio. 6 Senza la fede è impossibile essergli graditi; chi infatti si avvicina a Dio, deve credere che egli esiste e che ricompensa coloro che lo cercano.
7 Per fede, Noè, avvertito di cose che ancora non si vedevano, preso da sacro timore, costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e ricevette in eredità la giustizia secondo la fede.]
8 Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
9 Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 10 Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
11 Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. 12 Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
13 Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. 14 Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. 15 Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; 16 ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
17 Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, 18 del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». 19 Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

Luca 12,32-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
33 Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. 34 Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
35 Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36 siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! 39 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 40 Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
41 Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 42 Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? 43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. 44 Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

N.B. Per i canti della liturgia domenicale a Sammartini, fare riferimento alle indicazioni inviate via Whatsapp.

CANTI PER LA LITURGIA DOMENICALE DELLA DOZZA
(cliccare su “video” per il link audio)


CONVOCAZIONE

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237B GLORIA A TE, GLORIA A TE SIGNOR
Rit. Gloria a Te, gloria a Te, gloria a Te, gloria a Te Signor (2V)

Salmo 62
1) All’aurora cerco te Signor
Sei tu il mio Dio
Ho sete di te
A te anela la mia carne o Dio
In una terra arida

Te cercai nel tempio per veder
La gloria tua
La potenza
Più della vita è la tua grazia Dio
La bocca mia ti loderà

2) Finché vivo ti benedirò
Le mani alzerò
Nel tuo nome
Ed alla mensa tua mi sazierò
Ti loderò con gioia Dio

Sul mio letto ti ricordo
E penso a te
Nelle veglie
Perché sei stato il mio aiuto
La mia difesa Dio sei tu

3) La mia anima si stringe a te
E la destra tua
Mi sostiene
Ma chi attenta alla vita mia
Nel più profondo scenderà

gioirà il re nel suo Dio
E si glorierà
Chi giura per lui
Ma quanti dicono menzogne
Avran chiusa la bocca

4) Gloria al Padre onnipotente
Al Figlio Signor
Allo Spirito
Così com’era nel principio
Per sempre in eterno

INIZIO

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48 ALZO GLI OCCHI VERSO I MONTI (Sal 120)
1 Alzo gli occhi verso i monti
da dove mi verrà l’aiuto
il mio aiuto viene dal Signore
che ha fatto cielo e terra
2 non lascerà vacillare il tuo piede
non si addormenta il tuo custode
non si addormenta non prende sonno
il custode di Israele
3 il Signore è il tuo custode
è come ombra che ti copre
di giorno non ti colpirà il sole
né la luna di notte
4 il Signore ti protegge da ogni male
egli protegge la tua vita
il Signore veglia su di te
quando esci e quando entri
il Signore Iddio veglierà su te
da ora e per sempre

OFFERTORIO

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42 ESULTATE IN DIO (Sal 99)

Esultate in Dio alleluia
e servite Dio in letizia
servite Dio in letizia
servite Dio in letizia
alleluia alleluia in letizia
alleluia alleluia in letizia
esultate in Dio alleluia
e servite Dio in letizia

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell’alto
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?
Solleva l’indigente dalla polvere,
dall’immondizia rialza il povero,

per farlo sedere tra i principi,
tra i principi del suo popolo.
Fa abitare la sterile nella sua casa
quale madre gioiosa di figli.

COMUNIONE

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275 IO SONO LA VERA VITE

Io sono la vera vite (Gv 15)
e voi siete i tralci
chi in me rimane porta molto frutto
rimanete in me ed io in voi

1) assomiglia il regno dei cieli (Mt 20)
a un padrone che all’alba è uscito
a cercare dei lavoratori per la vigna sua
e per un denaro al giorno si accordò
alle nove del mattino ne trovò
che disoccupati eran nella piazza
anche voi andate a lavorare nella vigna mia
io darò quello che è giusto anche a voi

2) uscì ancor a mezzogiorno ed alle tre
e invitò pure degli altri a lavorare
alle cinque ad altri ancora disse perchè inoperosi
tutto il giorno state senza lavorar
gli risposero allora gl’ uomini
mai nessuno ci ha presi a giornata
egli disse anche voi andate nella vigna mia
lavorate nella vigna pure voi

3) alla sera egli disse al fattor
il salario paga ora agli operai
dagli ultimi inizia ed i primi seguiranno
a ciascuno un denaro tu darai
quelli di una sola ora vengono
e ricevono ciascuno un denaro
alla fine giunsero anche quelli della prima ora
e un denaro essi pure ebbero

4) ritenendo di ricevere di più
mormoravan quelli della prima ora
a uno disse il padrone: amico non ti faccio torto
un denaro ti accordasti insieme a me
se io voglio dare a tutti come a te
posso far quello che voglio dei miei beni
forse l’occhio tuo invidia perchè io sono buono
quando gli ultimi io rendo primi

FINALE

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37 BEATO L’UOMO CHE IN TE FORZA TROVERÀ (Sal 83)
Rit. Beato l’uomo che in te forza troverà
e che decide il santo viaggio nel suo cuor
beato l’uomo che dimora accanto a te
poiché per sempre la tua lode canterà canterà
1 Le tue dimore sono amabili Signore
degli eserciti mio re
l’anima mia brama gli atri del Signore
ed il cuore nel Dio vivo esulterà