13 Zàbulon giace lungo il lido del mare e presso l’approdo delle navi, con il fianco rivolto a Sidone. 14 Ìssacar è un asino robusto, accovacciato tra un doppio recinto. 15 Ha visto che il luogo di riposo era bello, che la terra era amena; ha piegato il dorso a portare la soma ed è stato ridotto ai lavori forzati. 16 Dan giudica il suo popolo come una delle tribù d’Israele. 17 Sia Dan un serpente sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo, così che il suo cavaliere cada all’indietro. 18 Io spero nella tua salvezza, Signore! 19 Gad, predoni lo assaliranno, ma anche lui li assalirà alle calcagna. 20 Aser, il suo pane è pingue: egli fornisce delizie da re. 21 Nèftali è una cerva slanciata; egli propone parole d’incanto. 22 Germoglio di ceppo fecondo è Giuseppe; germoglio di ceppo fecondo presso una fonte, i cui rami si stendono sul muro. 23 Lo hanno esasperato e colpito, lo hanno perseguitato i tiratori di frecce. 24 Ma fu spezzato il loro arco, furono snervate le loro braccia per le mani del Potente di Giacobbe, per il nome del Pastore, Pietra d’Israele. 25 Per il Dio di tuo padre: egli ti aiuti, e per il Dio l’Onnipotente: egli ti benedica! Con benedizioni del cielo dall’alto, benedizioni dell’abisso nel profondo, benedizioni delle mammelle e del grembo. 26 Le benedizioni di tuo padre sono superiori alle benedizioni dei monti antichi, alle attrattive dei colli perenni. Vengano sul capo di Giuseppe e sulla testa del principe tra i suoi fratelli! 27 Beniamino è un lupo che sbrana: al mattino divora la preda e alla sera spartisce il bottino». 28 Tutti questi formano le dodici tribù d’Israele. Questo è ciò che disse loro il padre nell’atto di benedirli; egli benedisse ciascuno con una benedizione particolare.

Commento vocale di Francesco e Giovanni su Genesi 49,13-28 – da telegram

Omelia dialogata messa Dozza 07.04.2022 Gen 49,13-28