1 Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al carissimo Filèmone, nostro collaboratore, 2 alla sorella Apfìa, ad Archippo nostro compagno nella lotta per la fede e alla comunità che si raduna nella tua casa: 3 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 4 Rendo grazie al mio Dio, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, 5 perché sento parlare della tua carità e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. 6 La tua partecipazione alla fede diventi operante, per far conoscere tutto il bene che c’è tra noi per Cristo. 7 La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati. 8 Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, 9 in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. 10 Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, 11 lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. 12 Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
NOTA: Oggi, mercoledì 15 dicembre, e domani, giovedì 16 dicembre 2021, commentiamo la lettera di s. Paolo a Filemone. Da venerdì 17 dicembre inizieranno le liturgie in preparazione del Natale e seguiremo le letture ufficiali delle liturgie del giorno fino a domenica 2 gennaio 2022.
COMMENTO
La nota forte di questa piccola lettera è il grande dono dell’amore.
Al ver. 5 Paolo scrive: “sento parlare della tua carità e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi”.
Al ver. 7: “La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione”.
Per questo, al ver. 9 Paolo gli dice: “in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo”.
E’ all’interno dell’orizzonte di questo grande amore che Paolo invia a Filemone lo schiavo fuggito, sottolineando il suo affetto: “Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore” (ver. 12).
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni