67 Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
68 «Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
69 e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
70 come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
71 salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
72 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
73 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, 74 liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, 75 in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
76 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
78 Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
79 per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
80 Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Omelia dialogata messa Dozza 11.05.2021
COMMENTO
Ci troviamo oggi nel dono di una Parola di straordinaria e assoluta preziosità; viene infatti celebrata una comunione tra la fede dei padri ebrei e la nostra fede di discepoli di Gesù quale mai prima era stata affermata e che purtroppo, nel seguito della storia sarà spesso dimenticata, arrivando addirittura in qualche passaggio del tutto opposto e nemico della vere fede, a giustificare non solo la divisione, ma persino l’aggressività e la persecuzione. Per questo, è importante accogliere queste parole come occasione preziosa di ravvedimento e di desiderio potente di scoprire e di vivere il profondo legame tra fede ebraica e fede cristiana.
I ver. 57 e 58 ci dicono la gioia di tutti per la comunione donata dalla misericordia divina, che ha nella nascita di Giovanni Battista un evento decisivo. L’episodio della circoncisione del bambino è significativo: la tradizione ricordava che gli si doveva dare “il nome di suo padre Zaccaria”, ma la mamma interviene per affermare il dovere di obbedire alla divina affermazione che Zaccaria ha ricevuto dal Signore: “Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni” (ver. 13 di questo stesso capitolo) e il padre ribadisce la stessa parola: “Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome»” (ver. 63).
E’ a questo punto che al ver 67 “Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo” e proclama la meravigliosa preghiera che fino ad oggi noi cristiani cantiamo nel “Benedictus” (ver. 68-79). Nei secoli successivi questa pienezza di comunione sarà abbandonata e anche noi, che siamo e ci diciamo cristiani, l’abbiamo dimenticata, arrivando drammaticamente alle persecuzioni e violenze contro gli ebrei che tutti conosciamo.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco