1 Un buon nome è preferibile all’unguento profumato e il giorno della morte al giorno della nascita. 2 È meglio visitare una casa dove c’è lutto che visitare una casa dove si banchetta, perché quella è la fine d’ogni uomo e chi vive ci deve riflettere. 3 È preferibile la mestizia al riso, perché con un volto triste il cuore diventa migliore. 4 Il cuore dei saggi è in una casa in lutto e il cuore degli stolti in una casa in festa. 5 Meglio ascoltare il rimprovero di un saggio che ascoltare la lode degli stolti: 6 perché quale il crepitìo dei pruni sotto la pentola tale è il riso degli stolti. Ma anche questo è vanità. 7 L’estorsione rende stolto il saggio e i regali corrompono il cuore. 8 Meglio la fine di una cosa che il suo principio; è meglio un uomo paziente che uno presuntuoso. 9 Non essere facile a irritarti in cuor tuo, perché la collera dimora in seno agli stolti. 10 Non dire: «Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?», perché una domanda simile non è ispirata a saggezza. 11 Buona cosa è la saggezza unita a un patrimonio ed è utile per coloro che vedono il sole. 12 Perché si sta all’ombra della saggezza come si sta all’ombra del denaro; ma vale di più il sapere, perché la saggezza fa vivere chi la possiede. 13 Osserva l’opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? 14 Nel giorno lieto sta’ allegro e nel giorno triste rifletti: Dio ha fatto tanto l’uno quanto l’altro, cosicché l’uomo non riesce a scoprire ciò che verrà dopo di lui.

Omelia dialogata messa Dozza 15.01.2021 Qo 7,1-14

Incontro su Meet Qo 7,1-14