1 Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. 2 Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
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COMMENTO DI FRANCESCO E GIOVANNI
E’ molto luminosa la prima parola del nuovo capitolo che congedandosi dalla Parola donata ai discepoli entra nella Parola della preghiera da Lui rivolta al Padre.
Parola-Parola: sempre Parola del Signore!
Chiediamo questa grazia anche per noi: di poter rivolgere la Parola come umile fedele testimonianza ai nostri fratelli e come umile e appassionata preghiera che, nel tramite essenziale di Gesù, rivolgiamo al Padre!
Gesù chiede al Padre di glorificare Lui, il Figlio!
E lo chiede in questa grande preghiera di tutto Gv.17, prima di entrare nella sua obbedienza pasquale di morte e risurrezione!
Perché tale è l’evento di gloria!
E’ la gloria del mistero dell’Amore, per il quale Dio dona la sua stessa vita!
Il sacrificio e l’obbedienza della Croce di Gesù è l’evento supremo del suo Amore!
Tale è il significato profondo della Parola di Gesù quando afferma di voler “dare la vita eterna a tutti coloro” che il Padre gli ha dato (ver.2).
Cioè tutti, come dice Gesù stesso: “Tu gli hai dato potere su ogni essere umano”, alla lettera “su ogni carne”, dove “carne” è il termine più adatto per dire “ogni uomo e donna”.
Quindi, Giuda? Quindi anch’io?
Gesù dona la vita eterna a tutti coloro che il Padre gli ha dato!
Questa è l’opera che il Padre ha dato da fare al Figlio.
E il Figlio obbedisce donando la sua vita!
Ora il Figlio chiede che il Padre lo glorifichi! La Croce è la gloria del Figlio perché è la piena rivelazione del suo Amore!
Siamo troppo poveretti per comunicare queste vicende.
Giovanni e Francesco.