5 Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo. 6 Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato:
Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi
o il figlio dell’uomo perché te ne curi?
7 Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l’hai coronato
8 e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi.
Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa. 9 Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.
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Il vers. 5 ci ricorda che tutto questo è avvenuto per la salvezza e la vita nuova, non degli angeli, ma dell’uomo. Per questo la Parola che oggi riceviamo è la preziosa citazione del Salmo 8, dove si esalta il dono della Parola fatto da Dio all’umanità. Questo è stato possibile perché in Gesù Dio si è fatto uomo. A lui si riferisce la citazione del Salmo 8, dove si dice: “di gloria e di onore l’hai incoronato e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi”. Tale è la realtà, anche se “non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa” (vers. 8). Tutto questo è Gesù stesso a rivelarlo e a mostrarlo, perché “lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto” (vers. 9). In Gesù la morte diviene evento supremo di salvezza, perché per la grazia di Dio Gesù ha provato la morte a vantaggio di tutti.
Dio vi benedica e voi benediteci. Giovanni e Francesco
Ci rallegra sempre la lettura del Salmo 8: ci ricorda la grande dignità che Dio ha dato a noi uomini e il grande compito che ci ha affidato nel mondo. Ma l’autore della Lettera pensa soprattutto al “figlio dell’uomo”(v.6), che è anche il titolo che di preferenza Gesù si è attribuito. Egli, il Figlio, è stato fatto “per poco tempo inferiore agli angeli”: ha condiviso in tutto la nostra condizione umana, compreso quell’ineluttabile passaggio che è la morte; l’ha provata, l’ha vissuta – dice la Lettera – “a vantaggio di tutti”(v.9). In quel passaggio è la sua Pasqua, che diventa anche la nostra Pasqua. Per questo “lo vediamo coronato di gloria e di onore” e a lui sono sottomesse tutte le cose, non per dominarle ma per guidarle alla pienezza della vita. Un particolare ci è di stimolo e conforto: al momento presente non è così evidente che “ogni cosa sia a lui sottomessa”: il grano e la zizzania si mescolano nelle vicende della storia, mentre il Vangelo di Gesù continua ad essere annunciato e testimoniato.