Iniziamo la lectio della lettera di Giuda.
V. la pagina “Giuda” dal nostro archivio con i testi poliglotta.
1Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, a coloro che sono prediletti, amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo, 2a voi siano date in abbondanza misericordia, pace e carità.
3Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi riguardo alla nostra comune salvezza, sono stato costretto a farlo per esortarvi a combattere per la fede, che fu trasmessa ai santi una volta per sempre. 4Si sono infiltrati infatti in mezzo a voi alcuni individui, per i quali già da tempo sta scritta questa condanna, perché empi, che stravolgono la grazia del nostro Dio in dissolutezze e rinnegano il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo.
5A voi, che conoscete tutte queste cose, voglio ricordare che il Signore, dopo aver liberato il popolo dalla terra d’Egitto, fece poi morire quelli che non vollero credere 6e tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del grande giorno, gli angeli che non conservarono il loro grado ma abbandonarono la propria dimora. 7Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all’immoralità e seguirono vizi contro natura, stanno subendo esemplarmente le pene di un fuoco eterno.
E’ sempre bello sapere che siamo “prediletti, amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo” e sentirsi augurare “misericordia, pace e carità” in abbondanza. L’autore poi esorta a “combattere per la fede”: questa, infatti, non è un possesso acquisito una volta per tutte, ma un cammino quotidiano impegnativo, sempre nuovo, sulle orme del Signore. C’è sempre il rischio di stravolgere “la grazia del nostro Dio in dissolutezze” e rinnegare “il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo”. (Quel “padrone” suona un po’ male alla nostra sensibilità e molti preferiscono tradurre con “dominatore”). Infine l’autore ci invita a “ricordare”: i tre casi proposti sono “esemplari”, sono prototipi di ciò che può verificarsi anche oggi, e può accadere anche a noi. Gli angeli che si allontanarono dalla comunione con Dio, la generazione del deserto che non si fidò del suo Liberatore, gli abitanti di Sodoma e Gomorra racchiusi in un orizzonte solo terreno e materiale dell’esistenza andarono incontro a una fine negativa e forse definitiva.
In questi giorni ascolteremo la breve Lettera di Giuda, di un solo capitolo.
Il ver.3 dice la necessità da parte di Giuda di mutare il contenuto della lettera. Doveva essere un messaggio “sulla nostra comune salvezza”, ma è ora necessario far pervenire a loro un’esortazione “a combattere per la fede, che fu trasmessa ai santi una volta per sempre”.
Il ver.4 dice come alcuni empi individui si siano “infiltrati” tra loro per stravolgere il bene ricevuto da Dio con dissolutezze che “rinnegano il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo”.
E qui Giuda ricorda la storia della salvezza di Israele quando “il Signore, dopo aver liberato il popolo dalla terra d’Egitto, fece poi morire quelli che non vollero credere”.
Tale condanna “tiene in catene eterne anche gli angeli che hanno tradito il loro compito abbandonando la loro dimora! (ver.6).
“Le pene di un fuoco eterno stanno subendo anche Sodoma e Gomorra”
. Questa citazione di peccati e di peccatori dell’antica storia vuole descrivere la vicenda negativa provocata dagli individui di cui ascoltavamo al ver.4.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.