Non riesco a congedarmi da una paura che mi blocca e mi umilia, e che in lei non vedo. Per questo, non voglio invidiarla, ma semplicemente le chiedo come assecondare il mio desiderio di partecipare attivamente all’accoglienza di queste popolazioni straniere vincendo la paura che mi prende davanti ad eventi che molti giudicano sintomo di invasioni e di problemi gravi anche per la nostra interpretazione della vita e dei suoi valori.

Devo subito assicurarla che io non faccio niente di importante per questi nostri fratelli che vengono da lontano, in fuga dai drammi delle loro terre e dalla loro povertà. E non voglio affrontare problemi che non avrebbe senso condensare nel piccolo prezioso spazio di questa nostra rubrica. Preferisco darle una risposta semplice attraverso l’esperienza umana che da molti anni il Signore mi ha concesso pur conoscendo i grandi limiti della mia persona e la mia poca carità. Per me tutto si raccoglie nello scoprire che accogliere qualcuno nella nostra vita è un grande regalo! È la scoperta semplice e profonda di quello che Gesù annuncia nel comandamento dell’amore, e che io provo a vivere come un semplice evento della vita, anche senza riferimenti di fede! Mi ha guidato un piccolo Salmo della Bibbia che dice: “È bello e soave che i fratelli vivano insieme …”. Invecchiando, è cresciuta in me la paura della solitudine. Mi si è chiuso ogni apprezzamento per il detto proverbiale “Meglio soli che male accompagnati”! È cresciuto in me il desiderio e la gioia di poter “allungare la Messa”, soprattutto la domenica, con una mensa fraterna che la prolunghi intorno alla tavola di casa. Mi diverte che a tavola siamo di tre continenti e di cinque nazioni, e che nella gara cordiale delle diverse tradizioni culinarie, si apprezzino le diversità e si gustino piatti non consueti. Sono contento che un amico fraterno che da anni abita con noi abbia potuto salutare i suoi genitori che abitano in quell’Eritrea da dove si fugge e dove per ora non si può più ritornare. In questi anni, due volte avevo avuto la possibilità e il dono di andare io a trovarli all’Asmara. Ma quest’anno si sono incontrati con felicità. Quando la vita è così, è veramente bella! Buona Domenica a lei e ai cari lettori  del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 20 Agosto 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.