10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. 11 Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15 Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16 Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
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Gesù accoglie i discepoli che ritornano dalla loro prima missione di predicazione e di liberazione dagli spiriti cattivi e di guarigione dalle malattie e si ritira con loro verso Betsaida (ver.10). ma le folle si radunano e lo seguono.
Ed Egli li accoglie e parla con loro del regno di Dio e cura e guarisce i malati.
Noi possiamo dedurre che queste folle sono il frutto della prima missione degli apostoli.
Il giorno che comincia a declinare è la fonte di quello che ieri segnalavamo, e che mi sembra di cogliere nel miracolo dei pani!
I Dodici chiedono a Gesù di congedare la folla perché vada a procurarsi il cibo e a sistemarsi per la notte.
Qui mi sembra importante segnalare che dunque era possibile che la gente provvedesse a se stessa. In un altro miracolo dei pani, si trovano in un deserto senza possibilità di trovare aiuto.
E’ Gesù stesso a volere una cosa nuova: “Voi stessi date loro da mangiare” (ver.13).
I discepoli rispondono evidenziando la loro povertà! E aggiungono l’ipotesi assurda a che siano loro stessi “a comprare viveri per tutta questa gente”: cinquemila uomini!
Da poveri bisogna aiutare i poveri!
Questo è il miracolo dell’Amore di Dio!
Il miracolo spesso erroneamente citato come “la moltiplicazione dei pani” è in realtà il miracolo del pane che, spezzato, nella sua pochezza nutre i molti! Così diceva Ivan Illic, quando nel secolo scorso, a chi obiettava che siamo in troppi e con poco pane, rispondeva appunto che purtroppo abbiamo dimenticato come spezzarlo. Così molto viene buttato in un emisfero, mentre dall’altra parte del mondo si muore di fame.
Gesù chiede ai discepoli di disporre tutta la gente in una grande mensa (ver.15).
Poi recita sui pani e sui pesci la benedizione di Dio, li spezza e li da ai discepoli per tutta la folla.
Tutti si saziano e avanzano dodici ceste di pezzi avanzati!
Una cesta per discepolo? Ce ne nutriamo ancora oggi anche noi?
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni