13 Chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. 14 Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità. 15 Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; 16 perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. 17 Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. 18 Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Giacomo 3,13-18

Oso dire che la Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore, mi sembra voglia darci conferma di quello che ieri ci sembrava di ricevere dalle affermazioni di Giacomo.
Bisogna sempre, e prima di tutto, ritornare alla fonte meravigliosa della Parola del Signore invocando lo Spirito Santo e aprendo la nostra mente e il nostro cuore.
Da questo mi sembra emergere sia la promessa luminosa del ver.13, sia l’indicazione di severa e umile prudenza del ver.14.
Del ver.13 mi affascina l’indicazione di Giacomo verso una “buona condotta”: a parlare non siano parole, ma l’umile liturgia della nostra vita cristiana. O per lo meno la nostra umile vita di discepoli salvati dalla misericordia del Signore!
Sarà questa “buona condotta” la “Parola” cristiana che potrà forse emergere dalla nostra piccola e umile vita!
Altrimenti, il ver.14 ci dice con chiarezza e forza di fare una scelta di umiltà e di silenzio! Solo così impediremo la manifestazione cattiva e dannosa della “gelosia amara” e dello “spirito di contesa” del nostro cuore!
Da qui la rivelazione severa e luminosa di quale sia la vera sapienza!
Non è la “sapienza del mondo”, “terrestre, materiale, diabolica” (ver.15). Il ver.16 conferma con severa forza la negatività della sapienza mondana!
Il ver.17 esalta, illumina ed enfatizza lo splendore della “sapienza che viene dall’alto”! E’ dunque la sapienza di Dio! E’ il suo dono sublime alla nostra povera esistenza e alla nostra pericolosa esposizione al male e alla sua violenza.
La meraviglia del ver.18 descrive la seminagione preziosa fatta da Dio stesso nel povero campicello della nostra persona!
Mi chiedo con voi quale sia la nostra possibile “opera di pace”! Mi sembra possa rivelarsi nell’umiltà della nostra fede e nella potenza della nostra speranza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.