32 Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33 chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
1 Commento
Giovanni Nicolini
il 6 Luglio 2015 alle 13:53
Dei due verbi del nostro brano, “riconoscerà” (ver.32) e “rinnegherà” (ver.33), il primo è senz’altro di più grande rilievo. E non è facile renderne il significato in italiano. Provo a dire qualcosa, facendo riferimento privilegiato al mio figlio e fratello Massimo, che oggi compie quarant’anni. Massimo non ha mai parlato, ed è accanto a me e verso di me il giudizio più severo per tutte le mie insulse chiacchere, ed è, con il suo assoluto silenzio, la rivelazione per me più profonda di che cosa sia la Parola. Nel suo silenzio, Massimo è per me il segno e l’evento più alto della Parola di Dio che in lui viene celebrata e proclamata. Provo a fare un passo ulteriore: per me Massimo è una straordinaria “ikona” della Parola di Dio. Ecco, quando nel nostro brano Gesù parla di “chiunque mi riconoscerà”, parla di chi nel modo più alto e profondo lo renderà presente, lo rappresenterà, lo rivelerà, lo dirà….!
Chi così sarà e farà, Gesù lo riconoscerà davanti al Padre! Cioè, il Figlio lo presenterà al Padre come colui che ha bene reso presente Lui, il Figlio! Pensate alle persone che nella vostra vita “sono” in modo profondo la presenza della Parola del Signore! Sono quelli che il Figlio “riconoscerà davanti al Padre”!
Il rinnegare del ver.33 è drammaticamente presente in Matteo 26,70.72 nel “tradimento” di Pietro. Però qui veniamo a sapere che Gesù non lo rinnegherà, perché Pietro, “uscito fuori, pianse amaramente”! Quell’amaro pianto è il dono di salvezza che Gesù fa a Pietro.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Dei due verbi del nostro brano, “riconoscerà” (ver.32) e “rinnegherà” (ver.33), il primo è senz’altro di più grande rilievo. E non è facile renderne il significato in italiano. Provo a dire qualcosa, facendo riferimento privilegiato al mio figlio e fratello Massimo, che oggi compie quarant’anni. Massimo non ha mai parlato, ed è accanto a me e verso di me il giudizio più severo per tutte le mie insulse chiacchere, ed è, con il suo assoluto silenzio, la rivelazione per me più profonda di che cosa sia la Parola. Nel suo silenzio, Massimo è per me il segno e l’evento più alto della Parola di Dio che in lui viene celebrata e proclamata. Provo a fare un passo ulteriore: per me Massimo è una straordinaria “ikona” della Parola di Dio. Ecco, quando nel nostro brano Gesù parla di “chiunque mi riconoscerà”, parla di chi nel modo più alto e profondo lo renderà presente, lo rappresenterà, lo rivelerà, lo dirà….!
Chi così sarà e farà, Gesù lo riconoscerà davanti al Padre! Cioè, il Figlio lo presenterà al Padre come colui che ha bene reso presente Lui, il Figlio! Pensate alle persone che nella vostra vita “sono” in modo profondo la presenza della Parola del Signore! Sono quelli che il Figlio “riconoscerà davanti al Padre”!
Il rinnegare del ver.33 è drammaticamente presente in Matteo 26,70.72 nel “tradimento” di Pietro. Però qui veniamo a sapere che Gesù non lo rinnegherà, perché Pietro, “uscito fuori, pianse amaramente”! Quell’amaro pianto è il dono di salvezza che Gesù fa a Pietro.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.