Caro don Giovanni, è per me inevitabile osservare, anche all’interno delle pagine del Carlino, l’abisso che separa la cronaca violenta di ogni giorno, sia nei fatti singoli di aggressione alle persone, sia nei fatti grandi di guerra, di fame e di ingiustizia… dal mondo cui lei, e un po’ anch’io, apparteniamo. Ma sono tentata di chiedermi se non si tratta da parte nostra di un mondo irreale, e se noi non corriamo il rischio di vivere dentro a ideali che non hanno spazio in questa povera terra. Lei poi ricorda sempre in modo esagerato di essere un vecchio, ma io sono giovane e devo capire come mettermi nella vita…

E’ l’inizio di una lettera seria e insieme divertente per il modo, la semplicità e la bontà dei pensieri. Molte volte nella storia qualcuno ha pensato che il Vangelo lo si debba considerare una specie di irraggiungibiloe ideale, e non una possibilità concreta per noi comuni mortali. Per fortuna questo non è vero! Il Vangelo non è un ideale, ma un regalo. E’ il meraviglioso regalo che Dio ha fatto all’umanità e che affida a noi poveri cristiani perchè ne siamo, almeno un poco, il segno e la risonanza.

E’ vero che noi siamo molto lontani dal Vangelo, ma la cosa importante è che il Vangelo è vicinissimo a noi. Se ci consideriamo troppo peccatori per essere in grado di farne una strada per la nostra vita, bisogna ricordare che è proprio questa nostra povera vita che serve il Vangelo mostrando tutta la misericordia che Dio fa scendere su di noi per continuare ad averci – e a sopportarci – come suoi amati figli.

Un ipotetico “pierino” che non sgarra mai, al Vangelo serve poco. Un peccatore come me è più utile perchè l’inseguimento che il Vangelo deve continuamente fare della mia povera vita e il perdono strabiliante con il quale il Signore avvolge ogni giorno la mia persona, convincono molti altri che anche per loro c’è posto nel meraviglioso giardino di Dio. Del Vangelo non hanno bisogno i giusti – se pure ci sono! – ma i peccatori, come del medico non hanno bisogno i sani, ma i malati. Di questo il Signore Gesù mi regala un certa quotidiana esperienza.

Condividere il pane dei peccatori, dei poveri e dei lontani mi offre la possibilità di dire e di mostrare quanto questo Signore li ama, li desidera, li aspetta, e ha preparato un posto molto bello per loro alla mensa di casa sua. Dunque, siccome il Vangelo non è un ideale che vola per il cielo, ma è un pegno d’amore che scende sulla terra. Siccome il Signore ci vuole bene così come siamo e non come dovremmo essere. Siccome qualche volta siamo come dovremmo essere non perchè ne siamo capaci ma perchè a questo ci porta – e quasi ci costringe – il bene che Lui in ogni modo ci vuole.

Per questi motivi, penso che anche lei possa essere molto contenta della sua fede cristiana e possa quindi sentirsi, come il Vangelo e insieme al Vangelo, affettuosamente vicina a questo povero mondo così bisognoso di essere amato e preso per mano. Buona Domenica. d.Giovanni.