32 I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. 33 Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». 35 Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? 36 Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».
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E’ impressionante l’assoluto “distacco”, reso anche letterariamente con molta efficacia, tra l’aggressività farisaica nei confronti di Gesù, e l’interpretazione che Egli dà della sua passione ormai vicina. Al posto delle predizioni della sua Pasqua contenute negli altri Vangeli, in Giovanni tutto diventa il grande ritorno al Padre. L’ “ora” di cui più volte abbiamo udito diventa ora il “poco tempo” in cui il Signore sarà con coloro che non accogliendolo non lo potranno poi trovare né potranno essere con Lui. Il progetto di “arrestarlo” è evidentemente fuori da ogni realtà, o meglio, è radicalmente opposta la lettura che dei prossimi eventi dovrà essere data. Questo è veramente lo “sguardo” della fede sugli avvenimenti. Per questo sento decisivo che anche in questa Parola noi cogliamo il nostro coinvolgimento: anche per noi il dono della fede è accesso al grande ritorno di Gesù al Padre. E’ possibilità di entrare in eventi umanamente del tutto impossibili: la morte diventa questa andare al Padre.
Tutto questo non può essere colto dall’incredulità dei capi dei sacerdoti e dei farisei. Ma anche la loro ipotesi circa il significato della Parola di Gesù diventa luminosa nell’orizzonte della fede, anche se in questo ver.35 la sua interpretazione profonda resta implicita, non espressa. Infatti, il ritorno di Gesù al Padre, cioè la sua Pasqua, sarà il principio e la fonte del dono del Vangelo alle “genti”: andando a Colui che lo ha mandato, Gesù inaugurerà anche il grande viaggio del Vangelo sino ai confini della terra. Ricordiamo come già nel “Prologo”, in Gv.1,11-12, si diceva che “venne fra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. Dunque, persino attraverso il loro non-comprendere viene la luminosa prospettiva del dono del Vangelo fuori dai confini di Israele. La donna di Samaria di Gv.4 già ne era stata il preannunzio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.