17 Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19 Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20 In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
2Corinzi 5,17-21

Il nostro brano di oggi riprende il ver.17, come “titolo” della Parola che oggi riceviamo dal Signore.
Il verbo che accompagna questa Parola è “riconciliare”: “Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo” (ver.18)! E’ l’evento supremo della storia della salvezza!
Con esso tutto un mondo finisce: “le cose vecchie sono passate”.
Siamo dentro ad una nuova creazione: “Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura”! “Sono nate” cose nuove.
L’Apostolo è ministro di questa riconciliazione per incarico di Dio stesso.
Solo l’Apostolo? Oppure quel “noi” estende a tutti noi tale ministero?
Il Cristo è la Persona, l’evento, la causa , la fonte e il cuore di questa riconciliazione: “Tutto questo viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante il Cristo” (ver.18) “e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione”.
Mi sembra non solo legittimo, ma anche doveroso pensare e affermare che il ministero apostolico porta anche noi, che ne riceviamo lo straordinario beneficio, ad essere ministri-servi di tale riconciliazione universale!
Questo “ministero” non è un potere! Noi siamo “ambasciatori”, cioè comunicatori”. Siamo “via” di questa comunicazione: “Per mezzo nostro è Dio stesso che esorta” (ver.20).
L’ambasciatore, il latore della notizia del supremo evento, ne è appassionatamente partecipe: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”.
A me piace molto questa “dilatazione” di significato scelta dal traduttore, che così rende la versione letterale “riconciliatevi”.
Questo infatti mette in grande evidenza come quello che ci è chiesto sia semplicemente l’accoglienza del dono di Dio!
Il ver.21 ribadisce e illumina l’azione divina della salvezza. Con straordinario linguaggio Paolo annuncia lo “scambio” che si è compiuto in Gesù! Possiamo qui sottolineare che tale “scambio” è il significato originario del verbo “riconciliare” così dominante nel nostro brano.
Lo “scambio” è avvenuto perchè “Dio fece peccato in nostro favore colui che non aveva conosciuto peccato”, affinchè, in “scambio” (!), “in Lui noi potessimo diventare “giustizia di Dio”!!
L’amore di Dio per noi, la sua misericordia, è potente e prepotente oltre ogni misura!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.