1 Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri, i quali introdurranno fazioni che portano alla rovina, rinnegando il Signore che li ha riscattati. Attirando su se stessi una rapida rovina, 2 molti seguiranno la loro condotta immorale e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo. 3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma per loro la condanna è in atto ormai da tempo e la loro rovina non si fa attendere. 4 Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi, tenendoli prigionieri per il giudizio. 5 Ugualmente non risparmiò il mondo antico, ma con altre sette persone salvò Noè, messaggero di giustizia, inondando con il diluvio un mondo di malvagi. 6 Così pure condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, lasciando un segno ammonitore a quelli che sarebbero vissuti senza Dio. 7 Liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge. 8 Quel giusto infatti, per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, giorno dopo giorno si tormentava a motivo delle opere malvagie. 9 Il Signore dunque sa liberare dalla prova chi gli è devoto, mentre riserva, per il castigo nel giorno del giudizio, gli iniqui, 10 soprattutto coloro che vanno dietro alla carne con empie passioni e disprezzano il Signore.
Seleziona Pagina
Mi sembra importante oggi prendere in considerazione le severe parole dei primi versetti, dove si citano i falsi profeti e i falsi maestri. La loro falsità non è tanto una bugia, quanto, più profondamente, affermazione non ricevuta dal Signore, ma autoritarismo, che non è umile e fedele consegna di un dono ricevuto dal Signore (“il Signore che li ha riscattati”, v. 1), ma piuttosto autoaffermazione e ricerca di un proprio potere personale. A questo è esposta la stessa fede, quando ce ne appropriamo per una nostra crescita di potere e di autorità.
C’è un “mondo antico” e “di malvagi” (v. 5) che non è risparmiato, mentre ce n’è uno nuovo, rappresentato da figure profetiche di Gesù: Noè, “messaggero di giustizia” (v. 6) e Lot, “uomo giusto” (v. 7), che era angustiato e si tormentava “per quello che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro” (v. 8). Nota che non giudicava e non disprezzava nessuno, ma tormentava se stesso!