12 Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, 13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, 14 e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
15 Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. 16 Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
17 Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
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Uniamoci oggi alla preghiera di Paolo che ringrazia il Signore per la sua opera di salvezza: la sua vicenda è il paradigma di ogni esperienza del dono della fede. Proprio il contrasto radicale tra la sua condizione di prima e la vita nuova che il Signore gli ha donato mette in evidenza lo splendore e la potenza dell’opera divina. Il “bestemmiatore persecutore e violento” è stato giudicato degno di fiducia e messo al servizio del Signore Gesù! Oso dire che anche la precisazione del ver.13 – “mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede” – si può considerare non esclusiva della particolare vicenda di Paolo, ma in certo modo propria di ogni storia della salvezza, nell’ignoranza e nella lontananza dalla fede. La misericordia divina è sempre principio di una vita nuova! E quanto aveva imperversato il male, altrettanto “la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù” (ver.14). E’ meraviglioso che ognuno di noi possa oggi riconoscersi nella vicenda di Paolo! Soprattutto chi ha vissuto in termini più drammatici la sua storia di salvezza e di vita nuova. Ma chi non è stato in tale drammatica e meravigliosa vicenda? E chi in certo modo non continua a sperimentare tale vertigine di evento e di potenza divina?
Per questo, l’Apostolo può dire al ver.15: “Questa Parola è degna di fede e di essere accolta da tutti”. Ognuno trova se stesso e la sua storia di vita nella Parola del Signore, e quindi, in particolare oggi, nella memoria della conversione di Paolo! Così, la storia della salvezza diventa la storia mia, tua e di ciascuno di noi: “Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io” (ver.15). Quel “primo” si può intendere in due modi: come “primato” di gravità e quindi di splendore dell’opera divina; e come “primato” temporale, perché anche se la vicenda di Paolo è di duemila anni più vecchia della mia, la mia personale esperienza di conversione e di salvezza la vivo come un “primo” mai prima accaduto!
Però, a Paolo possiamo concedere l’esclusiva del ver.16: “Ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna”. Tuttavia, nello stretto orizzonte dell’esperienza di ciascuno di noi, non è difficile pensare che ognuno si avverta come il primo tra quelli con i quali ha più strettamente condiviso la sua personale vicenda. Quello che in ogni modo è certo, è la comunione di tutti noi nella conclusione di questa bellissima preghiera dell’Apostolo: “Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.” (ver.17). Onore e gloria al nostro Dio, che è “incorruttibile, invisibile e unico”, e che dunque non si può assolutamente confondere con i moltissimi e vani idoli di salvezza e di virtù che popolano la storia umana. Questo Dio che in Gesù ha voluto amarci fino ad assumere la nostra natura corrotta per rendersi a noi visibile, e non nella presunta e orgogliosa unicità delle potenze mondane, ma come nostro umilissimo fratello, fino alla Croce!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Poter ripetere con Paolo le prime parole: “Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro…”; il motivo di fondo viene espresso subito dopo: “Mi è stata usata misericordia!… “La grazia del Signore ha sovrabbondato…” Quanti motivi per rallegrarci, risollevarci e rinnovare la nostra fede! – La formula del v.15 annuncia una dichiarazione solenne, e difatti vi è qui la sintesi del Vangelo: “Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori…” e ha mostrato per ognuno di noi “tutta quanta la sua magnanimità”: il cuore grande di chi sa capire tutto, perdonare tutto e amare comunque… – Al re dei secoli, incorruttibile, invisibile, unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen
Che belle le parole di Paolo.
Grande peccatore..e grande esperto dell’amore di Dio.
Anche nel Vangelo ricorre il tema del peccato e del perdono.
La lontananza dalla fede e l’azione ‘ignorante’ di Paolo viene raggiunta e colmata dalla sovrabbondanza della grazia.
Sembra questo oggi il segreto dell’amore. Amore di Dio..e tra di noi.
Non importa quanto sei andato lontano,o la gravità della situazione..ci sarà una misericordia e una grazia ancora più grande che ti raggiungerà.
In questo modo nessuno è escluso e nessuno può essere lasciato solo con il suo male. Nessuno da condannare,da escludere..o con cui litigare.
Esseri umani presi così..!
Questa è una Parola che davvero può essere accolta da tutti e che può accogliere tutti..ma forse ci vuole proprio il suo Spirito per entrarci!
Fiducia e misericordia: questi sono gli inimmaginabili sentimenti di Gesù nei nostri confronti. Gesù si fida di noi! Di noi peccatori e anche bestemmiatori, persecutori e violenti (ma se non bastasse, l’elenco di ieri è ancora più esteso). Si fida di noi perché ci riempie e ci previene con la sovrabbondanza dei suoi doni, della sua carità, della sua fede. Cosi che ne siamo talmente pieni e traboccanti da poter, noi peccatori, metterci al suo servizio ed essere di esempio gli uni gli altri. Mi è di grande conforto ricercare nei fratelli questi segni della sovrabbondante grazia di Gesù, segni del loro servizio, che mi custodiscono e mi confermano nel cammino della vita nuova, a onore e gloria di Dio, come dice Paolo.