29 Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; 30 quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; 31 quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
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L’espressione “il tempo si è fatto breve” (ver.29) è di grande rilievo. Dice che il tempo si è fatto breve perché si è come raccolto su se stesso. Non significa solo che “manca poco tempo”, ma che è cambiata la qualità e quindi l’interpretazione del tempo stesso e di tutto quello che vi accade. Siamo infatti alla fine del tempo: l’evento di Gesù è la fine della storia perché è “il fine” di tutta la storia. Perciò tutto deve essere vissuto relativamente a Lui.
Questo ci consente di ipotizzare il significato di quel “come se non…” che accompagna tutto il brano. Non vuole essere l’invito o il comando a non aver e moglie o a non piangere, ma ci dice che tutto “si relativizza”, cioè deve essere vissuto e interpretato alla luce di Gesù e della sua Pasqua. Quindi tutto deve essere compiuto e interpretato in tale prospettiva. Non significa che non bisogna piangere, ma che il pianto è in ogni modo sempre in riferimento alla Croce del Signore e alla sua potenza salvifica. E dunque così le nozze e ogni altra vicenda.
Solo con questo riferimento prezioso e assoluto alla Persona del Signore possiamo veramente cogliere “che cosa accade’”, e quindi che cosa dobbiamo fare, e come, e con quale intenzione e finalità. È come se Paolo volesse dirci, e lo vuole veramente, che tutto – e sempre! – è Pasqua.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il brano inizia con un’affermazione sorprendente: “Il tempo si è fatto breve”. E’ un modo di dire della nautica, spiega la TOB, che infatti traduce: “Il tempo ha imbrogliato le vele”; ormai non si corre più a vele spiegate, poiché il fine e la fine sono già qui… nel Cristo risorto. – Anche l’affermazione finale è forte, efficace: “Passa la figura di questo mondo”. Passa l’abito, l’immagine esteriore della nostra realtà; ma il termine “schema” può significare anche il modo di essere, l’atteggiamento. C’è la caducità delle cose e della nostra esistenza terrena, ma anche un modo nuovo che ci farà vivere oltre i limiti e i confini della materialità.