8 La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. 9 Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. 10 Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11 Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
12 Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. 13 Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
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La realtà e la condizione straordinaria della vita cristiana consentono di avere già fin d’ora accesso alla pienezza finale dell’Amore, all’Amore che è Dio stesso e la piena comunione con Lui. Infatti, “Dio è Amore” (1Gv.4,8)! Per questo dice: “La carità non avrà mai fine” (ver.8).
Tutti i doni, pur assolutamente preziosi, della nostra vita attuale, doni che già ci mettono in contatto con il mistero di Dio, quali le profezie, il dono delle lingue, e la nostra “conoscenza” che è la nostra attuale preziosa esperienza di comunione con il mistero della nostra vita nella sua relazione con Dio, tutti questi doni scompariranno quando sarà raggiunto lo scopo al quale ci conducono.
A motivo della nostra condizione di viandanti verso la pienezza del dono, tali doni non ci consentono ora la pienezza della perfezione: “Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo” (ver.9). L’imperfetto lascerà il posto a “ciò che è perfetto” (ver.10). Paolo paragona queste prospettive finali al cammino che nella vita terrena ci porta dalla fanciullezza alla maturità: da adulti non si parla, né si pensa né si ragiona come quando si è bambini (ver.11).
Il nostro “vedere” e il nostro “conoscere” attuali si possono paragonare a quello che si vede e si conosce “in modo confuso, come in uno specchio”, e gli specchi antichi consentivano solo immagini piuttosto approssimative e imperfette. Ma alla fine, dice Paolo, “allora, conoscerò perfettamente” (ver.12), e accosta quella conoscenza finale con l’attuale conoscenza che Dio ha di noi (“come anch’io sono conosciuto”).
La Fede e la Speranza sono le grandi vie e le grandi luci della nostra vita attuale. Ma di questa nostra vita, l’Amore è la pienezza. E, come la Fede e la Speranza, anche l’Amore ci è già dato adesso! Vivere nell’Amore è vivere già adesso la pienezza della fine. Per questo, “la carità è la più grande” (ver.13). E lo è dunque nella modesta tessitura della nostra attuale piccola vita di piccole e povere persone! Spero che oggi il Signore ci regali di poter sostare qualche momento in questa pienezza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.