17 I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento. 18 Dice infatti la Scrittura: Non metterai la museruola al bue che trebbia e: Il lavoratore ha diritto al suo salario. 19 Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. 20 Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore. 21 Ti scongiuro davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste norme con imparzialità e di non far mai nulla per favoritismo. 22 Non aver fretta di imporre le mani ad alcuno, per non farti complice dei peccati altrui. Conservati puro!
23 Smetti di bere soltanto acqua, ma fa’ uso di un po’ di vino a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni.
24 Di alcuni uomini i peccati si manifestano prima del giudizio e di altri dopo; 25 così anche le opere buone vengono alla luce e quelle stesse che non sono tali non possono rimanere nascoste.
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1) Questa lettera sta parlando molto dei vari ministeri nella comunità cristiana, in particolare i “vescovi” e i diaconi e nei giorni passati ha conferito alle stesse vedove un posto importante in ordine alla preghiera e alla carità sia verso i membri della comunità sia verso i forestieri; dunque sta emergendo un volto ministeriale molto ricco della Chiesa. In questo quadro le istruzioni riguardanti i “presbiteri” (cioè gli “anziani” che gli apostoli lasciavano nelle varie comunità per presiederle) sono importanti non solo per la loro applicazione agli odierni presbiteri, ma anche a tutti coloro che servono i fratelli con “la Parola e l’insegnamento”; infatti il Concilio Vat. II ha voluto estendere il compito di predicare e insegnare dalla gerarchia ecclesiastica a tutto il popolo di Dio.
2) Allo stesso modo la raccomandazione di non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni può diventare un utile consiglio di prudenza da applicare a tutti i nostri rapporti: prima di accogliere un’accusa che ci fosse giunta agli orecchi è bene informarsi accuratamente, per evitare facili giudizi e inutili divisioni tra fratelli.
3) La citazione, davvero singolare, di “angeli eletti” porta ad essere consapevoli che la nostra vita non si svolge semplicemente davanti agli occhi degli uomini, ma, come la Liturgia ci ricorda, al cospetto di Dio, di Gesù Cristo, degli angeli e dei santi: tutto questo arricchisce di bellezza la nostra storia e anche di responsabilità ogni nostro comportamento.
4) Infine, l’invito dell’apostolo al “figlio” Timoteo a non bere solo acqua, ma anche un po’ di vino per prevenire le sue indisposizioni di stomaco, ci ricorda il bel clima di rapporti familiari ricchi di attenzioni semplici e affettuose tra i discepoli di Gesù di cui questa lettera è testimone.